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Aperta la caccia al commissario esterno

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Come è noto, alcuni siti per studenti hanno messo on line una sorta di data base con i nomi di migliaia di prof, la materia che insegnano, dove la insegnano e soprattutto che tipi sono. Una specie di carta di identità professionale, elaborata dagli alunni del docente “schedato”, e a diposizione di coloro che lo avranno come membro esterno nelle commissione.

Il sondaggio

Tuttavia, oltre a questa schedatura, secondo un sondaggio di Skuola.net effettuato  con 7500 ragazzi di quinto anno, appena gli studenti sapranno il nome del loro “esaminatore” esterno oltre l’80% inizierà a scandagliare fonti personali e risorse web per cercare di capire chi sono quegli sconosciuti: il 62% se ne occuperà in prima persona, il 21% si farà informare dai compagni di classe. Appena il 17% dichiara che non farà nulla.

Come è strano quel prof?

Tuttavia le curiosità più comuni che si vogliono soddisfare sul conto dei commissari riguardano: primo, eventuali stranezze e fissazioni (30%), poi, come interrogano, quindi il livello di severità con cui assegnano i voti (15%). Interessa meno la personalità (14%).

I canali di informazione

In riferimento ai canali preferiti, al primo posto ci sono i propri docenti (31%), quelli che condivideranno con quelle persone le cattedre della commissione. Ma anche la pista ‘tech’ è molto battuta, con due scuole di pensiero a confronto: il 26% si affiderà a un social network, il 20% ai siti internet specializzati per studenti. Solamente il 6% resta legato agli stratagemmi del passato e andrà direttamente nella scuola dove insegnano i prof esterni.

Instagram

In ogni caso, precisa il sondaggio,  se fino allo scorso anno la piattaforma maggiormente consultata (quasi l’unica) era Facebook, oggi si fa largo un nuovo protagonista: Instagram. È un vero boom quello registrato dall’attuale re dei social: se nel 2017 lo usava come strumento d’indagine un misero 2%, ora lo adotterà ben il 14%.