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Arretrati docenti e Ata 2023, arriva a dicembre l’una tantum riferita alla vacanza contrattuale 2022-24

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Ancora non è arrivata la firma definitiva del rinnovo del CCNL scuola 2019-2021, che già si pensa alla prossima scadenza del contratto scuola 2022-2024. Per buona parte del 2022 e per tutto il 2023 si è entrati, in tutto il pubblico impiego e quindi anche per la scuola, in regime di vacanza contrattuale. Tenendo conto che nel 2023, l’inflazione ha raggiunto livelli vicini al 12% e che attualmente si trova 6,4% in riferimento agli ultimi 12 mesi, si è disposta una indennità di vacanza contrattuale di 6,7 vole maggiore rispetto al valore percepito. Questa novità porterà per dicembre 2023 nelle tasche di docenti e personale Ata, come dichiarato dal Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, un arretrato pari ad un minimo di 900 e un massimo di 1200 euro lordi come una tantum.

Annuncio di Valditara e Zangrillo

Da qualche giorno, attraverso dichiarazioni pubbliche, sia il Ministro dell’Istruzione e del Merito che il  Ministro della Pubblica Amministrazione, rispettivamente Giuseppe Valditara e Paolo Zangrillo, hanno annunciato che ci saranno per tutti i dipendenti pubblici gli arretrati di indennità di vacanza contrattuale per l’intero 2023 con emissione nel cedolino dello stipendio di dicembre 2023. Tra i dipendenti pubblici ci sono anche tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado, il personale Ata, i Dsga e i dirigenti scolastici.

L’annuncio dato dai due ministri poggia le sue fondamenta normative sul decreto legge n.145 del 18 ottobre 2023. In tale decreto, all’art.3, comma 1, è previsto, in modo particolare, che nelle more della definizione del quadro del bilancio complessivo relativo ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente dalle amministrazioni statali, in via eccezionale, l’indennità di vacanza contrattuale, nel mese di dicembre 2023 è incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato, salvi eventuali successivi conguagli.

Arretrati della vacanza contrattuale

Le risorse economiche per dare seguito al pagamento di questi arretrati di vacanza contrattuale, sono stabiliti dal comma 2, dell’art.3 del dectero legge 145/2023, dove è scritto: “Agli oneri derivanti dal comma 1, valutati in 2.000 milioni di euro per l’anno 2023, si provvede ai sensi dell’articolo 23”. Questo vuol dire che nella legge di bilancioo 2024 dovranno trovare allocamento anche i 2 miliardi di euro da utilizzare per pagare anche gli arretrati di indennità di vacanza contrattuale del 2023 di tutto il personale scolastico.

Questo si traduce indicativamente e in via ipotetica in un importo massimo di 1300 euro lordi per un docente della secondaria di secondo grado che si trova nell’ultima classe stipendiale, mentre circa 800 euro lordi per un docente di scuola secondaria di secondo grado che si trova in classe stipendiale “0”. Nelle scuole secondarie di primo grado la cifra oscillerebbe tra 750 e 1100 euro lordi, per la scuola dell’infanzia e della primaria la cifra oscilla tra 700 e 1000 euro lordi, il personale Ata andrebbe a prendere 500 euro lordi medi i collaboratori scolastici, 600 euro lordi medi gli amministrativi e i tecnici e tra 700 e 1000 euro, sempre lordi ovviamente, i dsga.

Per i precari non ci sarebbe nulla

Tutti coloro che nel 2023 hanno avuto un contratto a tempo determinato, non dovrebbero, secondo quanto previsto dalla norma scritta nel decreto legge 145 del 18 ottobre 2023, avere corrisposti gli arretrati dell’indennità di vacanza contrattuale. Nella norma si parla chiaramente e in modo esplicito che questa una tantum spetta solamente al personale dipendente pubblico con contratto a tempo indeterminato. Quindi, a rigore di quanto scritto nella legge ( a meno di note del Ministero della Pubblica Amministrazione), anche quei docenti assunti in ruolo ma con un contratto a tempo determinato, si troverebbero tra gli esclusi a percepire questo aumento di indennità.