Home Attualità Arriva il Dantedì: il giorno per celebrare Dante sarà il 25 marzo

Arriva il Dantedì: il giorno per celebrare Dante sarà il 25 marzo

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha approvato la direttiva che istituisce per il 25 marzo la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri.

“Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, si celebrerà il Dantedì. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali”

“A un anno dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante – ha aggiunto Franceschini – sono già tanti i progetti al vaglio del Comitato per le celebrazioni presieduto dal prof. Carlo Ossola. Dante – ha concluso Franceschini – ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”.

La proposta della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, oltre a essere oggetto di diversi atti parlamentari, aveva raccolto l’adesione di intellettuali e studiosi e di prestigiose istituzioni culturali dall’Accademia della Crusca, alla Società Dantesca, alla Società Dante Alighieri, all’Associazione degli Italianisti alla Società italiana per lo studio del pensiero medievale.

L’idea di una giornata è stata lanciata dalle pagine del Corriere della Sera da Paolo Di Stefano lo scorso aprile è stata accolta in modo positivo non solo in Italia, ma anche in Europa.

Diversi istituti di cultura, università, istituzioni, associazioni ed enti che si occupano di promozione della lingua italiana sostengono questa iniziativa anche in vista dei 700 anni della morte di Dante che ricorrono nel 2021.

Poeta, letterato, politico, studioso di filosofia e teologia, Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321) rappresenta un’intera cultura, vale a dire quella che si era andata formando a partire dal XII secolo quando, sulla scorta dei nuovi saperi provenienti dal mondo greco-bizantino e arabo, l’Occidente latino acquisì, non senza originali rielaborazioni, un sapere fino ad allora sconosciuto.

La sua Divina Commedia, tradotta in molteplici lingue straniere, resta uno dei testi poetico-letterari più letti, studiati e commentati al mondo.