Home Politica scolastica Ascani: la riforma di Valditara rappresenta un pericolo per la democrazia

Ascani: la riforma di Valditara rappresenta un pericolo per la democrazia

CONDIVIDI

Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera, lancia una bombarda sulle pagina di FanPage, contro le nuove Indicazioni nazionali annunciate dal ministro Valditara, esordendo con una disamina sulla scuola, dove, a suo dire, ci sarebbe “l’indebolimento dell’autorità che degenera in violenza, bullismo, prevaricazione”, insieme a troppa “burocrazia, mentre la società, di cui la scuola è specchio, scoppia di mille contraddizioni.

E in questo evidente guazzabuglio, si innesterebbe la proposta di Valditara che andrebbe a “smantellare la scuola democratica, quella che ha resistito a tagli lineari e riforme calate dall’alto, che continua a lottare per formare cittadine e cittadini consapevoli e capaci di prendersi in carico il destino del Paese, di trovare il proprio posto nel mondo”.

Il ministro, in altre parole, dice Ascani, ha proposto “la peggiore forma di diseguaglianza possibile, quella che riguarda i bambini, che non hanno meriti o colpe nell’essere nati dove sono nati”.

“Valditara ha in testa una scuola elitaria e autoritaria” e il cui obiettivo è quello di dividere, i buoni dai cattivi, i sufficienti dagli insufficienti. Non si spiega altrimenti l’ostinata volontà di tornare a usare questa terminologia alla scuola primaria, rivolgendosi a bambini di sette, otto, nove anni. Dei quali nessuno può essere davvero considerato “insufficiente” in un Paese civile”, mentre, con la bocciatura legata al voto in condotta, non solo si rischia di punire chi già ha problemi, ma fomenta l’abbandono scolastico.

Per Ascani, Valditara sarebbe “il peggiore ministro di questo pessimo governo è perché i suoi atti non sono dettati, come quelli di altri, da incompetenza o disinteresse”, ma da razionale “disprezzo per le classi minori, quelle non chiamate a essere dirigenti. Quelle a cui si può riservare un’educazione di qualità inferiore, perché li si considera inferiori. Sa infatti il ministro che sostituendo la storia del mondo a quella italica, insistendo “sul Latino (che c’era già, che già molte scuole avevano attivato nella medesima forma facoltativa)”, raccontando “la centralità dello studio dell’epica e della lettura della Bibbia”, fomenta “lo scontro di civiltà, un’altra divisione, tra “noi e loro”. E meno li conosciamo quei “loro” più sarà facile considerarli nemici e diversi. Nel mondo dei nazionalismi e delle oligarchie globali la ricetta di Valditara sulla scuola somiglia all’Italia di Giorgia Meloni”.

“C’è- aggiunge Ascani- una speranza però, ed è in quella scuola che non si è mai piegata. Che ha riempito moduli e letto le circolari, senza mai rinunciare alla propria libertà, alla propria vocazione costituzionale. Ma la capacità di resistere della scuola democratica di fronte all’attacco frontale di Valditara è la migliore notizia che abbiamo a disposizione. Solo che proprio ora che l’attacco è violento e, soprattutto, mirato e consapevole, la scuola ha bisogno di ascolto, di supporto, di una voce che la difenda”.

E la missione del Pd sarebbe quella, “Non solo opporci alla restaurazione di Valditara, non solo denunciarla. Ma rappresentare un’alternativa. Per fare questo abbiamo bisogno di essere nelle scuole – e dunque ben venga la mobilitazione. Ma anche di avere una nostra idea di scuola, a partire dall’investimento sui docenti e dalla sfida che le rivoluzioni in atto, soprattutto quelle tecnologiche, lanciano quotidianamente al loro delicatissimo mestiere. Dalla centralità del percorso di ogni studente. Dalla costruzione di legami sociali, di un noi che non sia più contrapposto a un “loro” ma solida radice per essere autentici cittadini del mondo”.