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Assunzioni docenti precari da Gps II fascia con 36 mesi, il Pd fa pressing su Bianchi: ma non decide il ministro

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Si fa intenso il pressing del Partito democratico per l’approvazione degli emendamenti al decreto Sostegni Bis, finalizzati all’assunzione di un maggior numero di precari, anche da seconda fascia Gps. Dopo la presa di distanza dal M5s dei giorni scorsi, i dem ha chiesto ed ottenuto un incontro di maggioranza con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “è servito per confrontarci sugli emendamenti al decreto Sostegni bis in materia di scuola. Riteniamo che con questo provvedimento si possa e si debba fare di più per l’istruzione scolastica italiana”, hanno poi spiegato Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura, e Flavia Piccoli Nardelli, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

Per l’assunzione bastano 36 mesi, poi…

Secondo il Pd, “in questo momento la nostra priorità è il reclutamento per i posti comuni delle secondarie. L’emendamento che abbiamo presentato e segnalato – hanno aggiunto le esponenti dem – prevede per gli insegnanti che abbiano 36 mesi di servizio (senza abilitazione), maturata anche presso le scuole paritarie e nel sistema IeFP, una prova di ingresso selettiva, un tirocinio e una formazione specifica con prova finale per l’inserimento in ruolo dal settembre 2022, esclusivamente per il numero di posti vacanti disponibili dopo il reclutamento con le procedure già previste”.

Si conferma, quindi, la volontà da parte del Partito democratico di individuare personale docente precario senza abilitazione e senza avere svolto un concorso pubblico, per formarlo e verificarne le capacità prima di assumerlo in ruolo.

Decidono i deputati

Una richiesta che risulta sostanzialmente in linea con quella dei sindacati di categoria, che hanno anche manifestato in modo quasi compatto lo scorso 9 giugno, ma il cui destino non sta certo nelle mani del ministro dell’Istruzione: a decidere sull’emendamento saranno i parlamentari, in particolare i deputati della Camera che dovranno prima stabilirne la fattibilità a livello di commissione (Bilancio) e poi nel testo che approderà in Aula tra una decina di giorni.

Il professore Patrizio Bianchi potrà al massimo prendere posizione sulla richiesta di allargare le immissioni in ruolo, come del resto ha già fatto a fine maggio con il Patto per la Scuola, dando di fatto il suo assenso all’operazione generale.

Una proposta equilibrata

Secondo i dem, questa sarebbe “una proposta di equilibrio, che può trovare d’accordo tutta la maggioranza di governo, la quale infatti si è espressa positivamente nella quasi totalità (in particolare tra gli oppositori figura il M5s ndr). E soprattutto, riteniamo in questo modo di dare risposte concrete al mondo della scuola”.

Su sostegno tutti d’accordo

La spaccatura con il M5s non è però totale: i gruppi della maggioranza del Pd hanno detto di apprezzare, ad esempio, “l’emendamento Casa” sui docenti di sostegno, il cd. emendamento Casa.

“Questa misura – hanno tenuto a dire Di Giorgi e Piccoli Nardelli – prevede l’inserimento in ruolo degli abilitati con un anno di servizio senza prove aggiuntive”. Ecco perché chiedono un “decreto Sostegni bis opportunamente emendato”.