Reclutamento e carriera docenti vanno gestiti dalle scuole, basta coi mega concorsi: la proposta di Romito (Anp Puglia)

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Le scuole, anche come Reti, dovrebbero avere la possibilità di attuare i concorsi e di decidere come organizzare la carriera degli insegnanti: la proposta è di Roberto Romito, presidente Anp Puglia.

Intervistato dalla Tecnica della Scuola, il sindacalista si schiera per “una maggiore autonomia delle scuole, che potrebbero così fare direttamente i concorsi, più vicini alle loro esigenze, riformare gli organi collegiali, fermi a 50 anni fa, creare una carriera per gli insegnanti: perché oggi la differenziazione c’è di fatto ma solo con provvedimenti di carattere transitorio: i docenti non hanno motivazione, perché oggi nascono e muoiono allo stesso livello, anche economico, mentre noi vogliamo che facciano una carriera vera”.

Romito si dice anche contrario alla regionalizzazione e critica l’invadenza di competenze che a suo dire avrebbero attuato i governatori Emiliano e De Luca.

“Evitare i concorsi che portano dispendio in tempo e risorse”

Il presidente Anp Puglia affronta la questione dell’autonomia e dell’assunzione dei docenti e afferma: “Perché non pensare a un ruolo delle scuole in una gestione concorsuale? Lo possono fare benissimo scuole o reti di scuole. Questo permetterebbe di evitare i mega concorsi che portano con sé non solo un dispendio enorme in termini di tempo e di risorse umane, ma anche e soprattutto un contenzioso che spesso li blocca”.

“Le commissioni – prosegue Romito – sarebbero composte dagli stessi soggetti che oggi siedono nelle commissioni: sono docenti anziani, ma si avrebbe una maggiore velocizzazione del concorso e la possibilità di realizzare selezioni più utili e vicine alla realtà, andando a scegliere dei concorrenti e dei candidati più aderenti a quelle che sono le effettive esigenze”.

No alla regionalizzazione della scuola

Il presidente Anp Puglia si dice anche preoccupato per l’eccessiva centralizzazione a livello regionale: “Il Sud potrebbe essere danneggiato da questo genere di organizzazione: lo squilibrio tra le regioni oggi già esiste, se non si trovano dei meccanismi correttivi, come i fondi di perequazione o altri meccanismi a livello politico e di alto profilo costituzionale, questo squilibrio può aggravarsi”.

“Questo lo dico – prosegue – da cittadino e come preside. Le norme generali sull’istruzione da materia di competenza esclusiva dello Stato diventerebbero di competenza esclusiva della Regione: questa cosa un poco ci preoccupa, abbiamo avuto delle esperienze in Puglia nelle quali il governatore (Michele Emiliano ndr) si è inserito in questioni che riguardavano dinamiche tipicamente di competenza delle scuole, come per esempio se fare o non fare la didattica a distanza. Vale per Emiliano ma anche certamente ma anche per De Luca (governatore in Campania) ed oggi loro sono contrari per motivi politici più generali alla regionalizzazione ‘spinta’”.

“Noi siamo invece – conclude Romito – siamo fautori di un potenziamento dell’autonomia delle scuole”.