I risultati di un recente studio hanno dimostrato che i livelli di anticorpi rimangono elevati per almeno un anno dopo una singola dose di AstraZeneca, il vaccino anglo-svedese dedicato in maggioranza, in Italia, al mondo della scuola e a quello delle forze dell’ordine. Secondo quanto dichiarano fonti di Adnkronos, lo studio sarà presto pubblicato su Lancet, rivista scientifica di altissimo profilo.
Un risultato, insomma, che mostra un aumento fino a 18 volte della risposta anticorpale quando l’intervallo tra prima e seconda dose è arrivato fino a 45 settimane. In altre parole, un periodo tra prima dose e richiamo più lungo non è dannoso ma può dare un’immunità più forte.
Quanto alla terza dose, questa aumenterebbe anticorpi e risposta alle varianti. “Somministrata almeno 6 mesi dopo la seconda, ha aumentato di sei volte i livelli anticorpali e mantenuto la risposta delle cellule T. Una terza dose ha anche determinato una maggiore attività neutralizzante contro le varianti Alfa, Beta e Delta”, ha stabilito ancora lo studio.
Infine pare che sia la seconda che la terza dose causino meno reazioni avverse rispetto alla prima.
Tutte argomentazioni che tranquillizzano il mondo della scuola, principale beneficiario del vaccino anglo svedese. Con la terza dose, insomma, insegnanti e Ata vanno nella direzione di una completa copertura vaccinale (si spera) dai rischi del Covid nelle sue varie forme. Buone notizie che potrebbero anche incoraggiare i 200mila (tra Ata e docenti) ancora privi di vaccino.
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