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Ata terza fascia e fondi PNRR: applausi entusiastici in Senato per il ministro Valditara che risponde a Lega e FdI

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Applausi a scena aperta oggi al Senato per il ministro Valditara che ha risposto a due interrogazioni di altrettanti senatori (Elena Murelli della Lega ed Ella Bucalo di Fratelli d’Italia).

Murelli ha chiesto al Ministro di spiegare le misure adottate per consentire al personale Ata di poter presentare domanda di supplenza anche per la terza fascia.

Il Ministro ha confermato che, nonostante alcune incertezze iniziali sulle date di presentazione delle domande, il decreto che regola la procedura di aggiornamento delle graduatorie di terza fascia è ormai in corso di pubblicazione.
“Si tratta – ha detto Valditara – di un risultato per nulla scontato in considerazione delle tante innovazioni contrattuali cui abbiamo dato attuazione in pochissimo tempo, ed è la conferma della particolare attenzione che stiamo riservando al personale ATA, sul quale stiamo investendo con una pluralità di interventi di sistema, sia in termini di riqualificazione professionale sia in termini retributivi e di organico, com’è dimostrato dagli interventi in via di finalizzazione in materia di posizioni economiche e progressioni di area, oltre che all’impegno (già mantenuto) di proroga dei contratti a tempo determinato per l’organico aggiuntivo”.
Ovviamente la senatrice Murelli ha espresso viva soddisfazione per la risposta: “La ringraziamo, Ministro, per il suo costante impegno verso il settore dell’istruzione; ancora una volta, ha mantenuto le promesse fatte ai lavoratori e alle istituzioni scolastiche. Il suo intervento evidenzia un’ulteriore vittoria in favore di tutti coloro che operano nel settore educativo e formativo, che attendono con ansia le decisioni che influenzano direttamente le loro vite. La Lega è al suo fianco per una scuola inclusiva, incentrata sullo studente, ma anche sulla valorizzazione del personale scolastico e dei docenti”. 

Ella Bucalo (FdI) è intervenuta invece sul tema dei fondi PNRR chiedendo spiegazioni rispetto alla notizia diffusa dalla Fondazione Agnelli secondo cui si sarebbero solamente 3,3 i miliardi spesi finora su un totale di 20.
Valditara ha chiarito innanzitutto che il PNRR per l’istruzione dispone di 17,59 miliardi di euro (i 20 miliardi di cui parla la Fondazione Agnelli comprendono anche gli interventi del sistema universitario e della ricerca).
Valditara ha inoltre precisato che, a fronte di 17 miliardi di euro, sono stati spesi oltre 3,8 miliardi, pari al 21,6%, e ulteriori 609 milioni saranno liquidati nel 2024, portando la percentuale al 24,4%, superiore alla media degli altri interventi del PNRR. Ha sottolineato che tutti gli obiettivi e i target previsti sono stati puntualmente raggiunti, con 36 decreti attuativi adottati in meno di un anno e tutte le procedure di reclutamento dei docenti avviate nei tempi previsti.
La Commissione Europea – secondo il Ministro – ha apprezzato il lavoro svolto sull’edilizia scolastica, riconoscendo un incremento di risorse statali pari a circa 820 milioni di euro. Inoltre, il Ministro ha evidenziato il nuovo piano per gli asili nido con 734,9 milioni di euro di risorse non PNRR e l’ottenimento di un numero di interventi scolastici superiore al target previsto.
Per quanto riguarda l’investimento sui divari territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica, il Ministro ha chiarito che i dati riportati nel rapporto erano obsoleti e che attualmente la situazione è molto diversa, con oltre 1,5 milioni di studenti coinvolti in 327.000 percorsi formativi.

Entusiastica a dir poco la conclusione della senatrice Bucalo: “Siamo convinti che lei, signor Ministro, seguirà i lavori con il massimo impegno e la massima competenza per ottenere una trasformazione del Paese che lascerà una preziosa eredità alle generazioni future, un nuovo sistema educativo che garantisca il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro, superando ogni tipo di disparità e contrastando dispersione scolastica, povertà educativa e divari territoriali”.