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Atto di indirizzo del Ds: la vision, la mission e la capacità di coinvolgere le risorse umane della scuola – Preparazione concorso Ds

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La guida per gli aspiranti dirigenti scolastici della Tecnica della Scuola: cosa bisogna sapere per superare il concorso in attesa del bando? Oggi parliamo dell’atto di indirizzo del Ds.

Nell’ambito del modulo b) indicato nel Regolamento del Concorso per Dirigente scolastico dal titolo “Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse e di gestione dei gruppi con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali”, appare utile evidenziare un aspetto determinante per il Dirigente scolastico nella gestione di un istituto.

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La legge n. 107 del 13.07.2015, e in particolare il comma 14 dell’art.1, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, attribuisce infatti al Dirigente scolastico potere di indirizzo al Collegio dei docenti per le attività della scuola. A questo si aggiunge quanto previsto dall’art. 25 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, che assegna al Dirigente scolastico, quale garante del successo formativo degli alunni, autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, per assicurare la qualità dei processi formativi, per l’esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica, e per l’attuazione del diritto all’apprendimento da parte degli alunni.

Dall’atto di indirizzo al Ptof

Pertanto per il Dirigente scolastico è fondamentale avere ben chiara l’identità della scuola che è chiamato a dirigere, identità che viene espressa e declinata nel PTOF e che emerge dall’integrazione della vision, la “ragione esistenziale” di un istituto, i principi fondamentali, educativi e culturali su cui deve reggersi una scuola in un determinato contesto, e della mission, intesa quale insieme delle strategie didattiche, metodologiche, culturali da mettere in atto affinché la vision possa essere realizzata.

Il Dirigente, quindi, ad inizio dell’anno scolastico, dopo aver analizzato con attenzione il contesto in cui opera l’istituto e aver preso atto delle risorse umane e finanziarie disponibili, tenendo in conto le disposizioni normative relative all’ordine di scuola o agli indirizzi presenti nel suo istituto, nonché le risultanze del processo di Autovalutazione dell’ Istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) e i dati emersi dagli esiti delle prove INVALSI, con il relativo Piano di Miglioramento, formula il suo atto di indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e amministrazione, in riferimento alle aree che ritiene indispensabili ed efficaci per la realizzazione del successo formativo di tutti gli alunni.

Sulla base degli indirizzi definiti dal Dirigente scolastico il Collegio docenti elabora il PTOF, che rappresenta il principale documento per la vita dell’istituto, il grande progetto nel quale si concretizza il processo educativo della scuola, attraverso l’organizzazione delle attività educative e didattiche dell’Istituto – nella sua interezza e/o in ogni singolo plesso – in risposta ai bisogni degli alunni, delle loro famiglie e del territorio, e che mette a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative. In altri termini esso definisce e presenta l’identità della scuola in un’ottica pienamente integrata e personalizzata volta al successo formativo degli studenti e delle studentesse ed esplicitata attraverso la complessa progettualità curricolare ed extracurricolare dell’Istituto. Il PTOF costituisce quindi un punto di riferimento comune per tutta la scuola e per le famiglie e uno strumento della professionalità docente che in esso riconosce uniformità di intenti e principi, continuità curricolare e didattica. L’elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza. Ma è fondamentale che la progettualità e l’offerta formativa dell’istituto siano articolate non solo nel rispetto della normativa, ma anche con un preciso riferimento alla vision e alla mission esplicitate dal Dirigente, dichiarate nell’atto d’indirizzo e condivise.

Le finalità del Ptof

Ai sensi del comma 14 dell’art.1 della L.107/2015, che istituisce il Piano triennale dell’Offerta Formativa intervenendo sull’art.3 del Regolamento di cui al DPR 8 marzo 1999 n. 275, “il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”, le cui finalità sono di seguito indicate:

1. affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza;

2. innalzare i livelli di istruzione e le competenze degli studenti, rispettandone tempi e stili di apprendimento;

3. contrastare le disuguaglianze territoriali e socio-culturali;

4. prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica;

5. realizzare una scuola aperta, laboratorio permanente di ricerca;

6. garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e istruzione permanente (legge 107, art.1, c. 1).

Per realizzare queste finalità il Dirigente scolastico deve saper puntare ad un organizzazione orientata alla massima flessibilità, all’efficacia ed efficienza del servizio scolastico, sapendo integrare e utilizzare al meglio tutte le risorse, ma anche introducendo tecnologie innovative e attivando un produttivo coordinamento con il contesto territoriale.

Su questi principi diventa un valore aggiunto la capacità del Dirigente scolastico nel saper coinvolgere le risorse umane di cui dispone l’istituto, nel promuovere la motivazione, nel creare un positivo clima relazionale e il benessere organizzativo, nel sollecitare la partecipazione attiva e costante di tutti e la trasparenza di ogni atto o azione, nell’assumere un modello operativo volto al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola.

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