La Fondazione Agnelli elabora i dati Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, e rende noto che ritorna a crescere la dispersione scolastica: dal 13,8% del 2016 al 14,5% del 2018. Il motivo è dovuto alla crescita della dispersione fra le ragazze (dall’11,2% al 12,1%), mentre quella maschile rimane invariata al 16,6%.
Ma certifica pure che è in netta risalita la quota nazionale di early leavers, quello relativo alla quota di 18-24enni che hanno terminato gli studi privi di un diploma o di una qualifica, dal 14 al 14,5%.
“Era dalla fine degli anni ’90 che la dispersione calava, con la caratteristica che diminuiva in parallelo la dispersione maschile, sempre più alta, e quella femminile, più bassa”.
Quella che nel 2017 poteva essere interpretata come una semplice pausa di riflessione (dal 13,8% al 14%) deve quindi leggersi come una preoccupante inversione di tendenza, dopo decenni di costante successo delle politiche di contrasto alla dispersione.
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