Un foto e un video, dentro una classe di terza media nel centro di Milano, mostrano un alunno seduto in fondo all’aula con la faccia rivolta al muro e sulla schiena il cartello «Asino». L’insegnante oggettivamente si è lasciata andare ed ora è casa in malattia, ma dovrà spiegare che cosa è successo durante la sua lezione.
Intanto due studenti che hanno fotografo e filmato sono stati sospesi per un giorno e una delle famiglie ha protestato con la preside e difende la figlia: «Scuola medievale, era giusto documentare».
La notizia è riportata dal Corriere della Sera che riferisce pure le parola della preside:
«Mi è stato riferito che l’insegnante, una supplente, ha mandato un alunno in fondo alla classe con la faccia al muro perché stava disturbando, ha sbagliato e risponderà del suo grave comportamento. Ed era giusto intervenire anche con i ragazzi».
Quindi spiega che dopo aver ricostruito la vicenda parlando con gli insegnanti di classe e sentendo tutti gli alunni «con la massima tempestività» ha depositato la sua relazione al provveditorato. «Un preside — sottolinea — può disporre nei confronti di un docente soltanto per sanzioni fino a 10 giorni, se considera il suo comportamento più grave deve rivolgersi all’ufficio competente che è l’Ufficio scolastico e così è stato deciso».
Intanto il caso resta aperto e il confronto va avanti, fra professori e studenti e anche fra i genitori, soprattutto quelli i cui figli sono stati sospesi, che però hanno inviato un esposto all’Ufficio scolastico regionale.
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