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Aumento stipendi di 100 euro a dicembre per docenti e Ata, il ministro Zangrillo lo conferma ai sindacati: è tutto già deciso

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Il ministro per la PA Paolo Zangrillo conferma ai sindacati gli incrementi stipendiali dei dipendenti pubblici in arrivo con il cedolino dello stipendio di dicembre 2023: al personale scolastico andranno in media 100 euro lordi mensili. Come abbiamo già riferito, non bisognerà attendere alcun accordo con l’Aran, perché si tratta dell’applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale da applicare per legge.

Le somme, da assegnare a tutti i dipendenti statali, con differenze in base al comparto e soprattutto all’inquadramento professionale, sono state rese note durante l’incontro tra lo stesso ministro Zangrillo e i sindacati, svolto il 19 ottobre a Palazzo Vidoni: una nota del dicastero della Funzione pubblica spiega che è stata ricordata l’approvazione, con il decreto-legge appena pubblicato in Gazzetta, di un “anticipo” di 2 miliardi a quest’anno rispetto al 2024 per portare nelle buste paga entro dicembre una somma che prende come riferimento l’indennità di vacanza contrattuale, moltiplicandone il relativo importo annuale per un coefficiente pari a 6,7, che dovrebbe quantificarsi intorno a una media di 900 euro, da trasferire distintamente dalla tredicesima mensilità”.

Nella Sala Tarantelli di Palazzo Vidoni erano presenti rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cgs, Cida, Cisal, Codirp, Confdas, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb.

Durante l’incontro sono stati affrontati i temi prioritari su cui si è concentrato il lavoro del ministro per la Pa e della Funzione pubblica dall’incontro con i sindacati dello scorso marzo, con un focus anche sulle misure in cantiere: dai rinnovi contrattuali, ai nuovi inserimenti nelle amministrazioni, dalle rinnovate procedure di reclutamento all’impegno per potenziare l’attrattività del lavoro pubblico soprattutto nei confronti delle giovani generazioni; dalla formazione per accrescere le competenze, ai sistemi di valutazione della performance che permettano di valorizzare il merito.

Nella nota della Funzione pubblica si legge anche che, ricordata la forte accelerazione sul rinnovo dei contratti del triennio 2019-2021, rispetto al quale ad oggi rimane da chiudere il contratto dei dirigenti Istruzione e ricerca, su cui il Ministero dell’Istruzione sta lavorando all’atto di indirizzo, e si sta chiudendo la trattativa per il rinnovo dei dirigenti degli Enti locali, il ministro Zangrillo ha evidenziato lo stanziamento previsto in Manovra per i prossimi rinnovi, con “una decisione estremamente coraggiosa”, di circa 7,3 miliardi di euro, di cui 5 per i comparti delle funzioni centrali e scuola nonché per il comparto sicurezza-difesa, e 2,3 miliardi per la sanità ai quali si aggiungono 700 milioni per la detassazione degli straordinari e la riduzione delle liste di attesa.

Sulla questione del finanziamento degli Enti di ricerca non vigilati per il contratto 2019-2021, già oggetto del confronto di marzo, è stata evidenziata la previsione delle risorse necessarie per equilibrare il precedente stanziamento degli Enti vigilati (tra i 30 e i 40 milioni di euro). Specifica attenzione, nel corso dell’incontro, è stata dedicata al tema del merito, rispetto al quale, ha sottolineato Zangrillo, “stiamo lavorando per mettere a terra sistemi di misurazione e di valutazione della performance ai quali agganciare le progressioni di carriera, e quindi la valorizzazione anche economica del personale pubblico. Misurazione che non può prescindere dalla definizione di strumenti e indici adeguati concepiti non in termini punitivi ma in termini puramente ricognitivi”, sia sul piano individuale sia su quello organizzativo.

È stato annunciato, infine, l’avvio dei lavori nelle prossime settimane dell’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, recentemente istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica.