Home Ordinamento scolastico Autonomia differenziata: assemblea nazionale a Roma per dire un secco NO al...

Autonomia differenziata: assemblea nazionale a Roma per dire un secco NO al progetto del ministro Calderoli

CONDIVIDI

Importante appuntamento domenica 29 gennaio a Roma presso il Liceo Tasso dove si riunirà il Tavolo NO Autonomia Differenziata composto da movimenti, associazioni, sindacati e partiti politici.
Tra gli altri ne fanno parte Flc-Cgil, Cobas, USB, SGB, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Possibile e Unione Popolare.

Sono previsti interventi di tre autorevoli relatori (Gaetano Azzariti, costituzionalista; Adriano Giannola, presidente Svimez; Paolo Liberati, ordinario di Scienze delle Finanze presso l’università degli Studi Roma3).
Nel corso della giornata (i lavori inizieranno alle 10 e si concluderanno alle 16.30) si discuterà  del progetto del Governo di dare avvio a un’ampia operazione per aumentare gli spazi di intervento delle Regioni.

Intanto – spiegano gli organizzatori – si cercherà di “fare il punto sulla azione fulminea del ministro Calderoli, sul ddl presentato in Consiglio dei Ministri (attraverso cui si vorrebbe dare il via alla formalizzazione di nuove intese tra regioni e governo, al perfezionamento di quelle già stipulate da Veneto, Emilia Romagna e Lombardia e all’intero processo di regionalismo differenziato)”.
Senza dimenticare che  nella legge di bilancio sono stati inseriti anche 15 commi (sono quelli dal 791 all’805) che descrivono il percorso tecnico burocratico per la determinazione dei Lep.
“L’autonomia differenziata – sottolineano ancora i promotori della assemblea – danneggia tutto il Paese, rimettendo in causa dappertutto conquiste, diritti, servizi pubblici, ambiente, scuola, portando un ulteriore attacco alla sanità e aprendo la porta alla divisone della Repubblica. In questo contesto, il sud, partendo da condizioni di diseguaglianza già oggi enormi, vedrebbe un vero tracollo”.  

Ai lavori interverranno anche esponenti del PD, del M5S, di SI-Verdi e di forze politiche non presenti in Parlamento.