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Azzolina: “Se si allentano le misure per i settori del paese, anche la scuola deve essere inclusa” [VIDEO]

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La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina domenica 29 novembre è intervenuta alla trasmissione di Canale 5 condotta da Barbara D’Urso, rispondendo a diverse domande sul mondo scuola e, soprattutto, sulla riapertura o meno a dicembre.

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La Ministra si è espressa sul commento del governatore della regione Campania, in disaccordo con la sua idea di riaprire le scuola, dichiarando: “Io non voglio entrare in polemica, ma mi dispiace dire che la regione Campania è l’unica regione forse anche dell’Europa ad avere le scuole chiude da marzo. In questo momento i bambini e le bambine campane e gli studenti e le studentesse non hanno gli stessi diritti di quelli del resto d’Italia”.

Per la riapertura di Natale la discussione è in corso

Sulla riapertura delle scuole prima di Natale, la ministra ha così affermato: “Al momento non è stata presa alcuna decisione, c’è una discussione in corso. Non è un mistero che io voglia riaprire con gradualità tutte le scuole. Se si allentano le misure per tutti i settori del paese, anche la scuola deve essere inclusa”.

Le famiglie e il personale scolastico non saranno d’accordo sull’apertura nei week end.

Per quanto riguarda la proposta di aprire le scuole agli studenti durante il week end, avanzata dalla ministra dei trasporti Paola De Micheli, Lucia Azzolina non ha avuto nessun dubbio, sostenendo che nemmeno le famiglie o il personale scolastica avrebbe voglia di farlo. Pensa, piuttosto, che sia stata una proposta dettata dalla volontà di dare una mano in una situazione così critica, ma secondo la Azzolina non è una strada percorribile.

E infine si ritorna a parlare sulla questione dei banchi con le ruote in classi vuote e in quest’occasione la ministra continua a ribadire: “Quest’estate si è lavorato tanto sul tema scuola. I banchi sono una piccola parte di tutto il lavoro che è stato fatto. Con l’aumento delle aule, circa 40000 e la produzione dei banchi stessi, abbiamo dato lavoro alle imprese italiane, abbiamo prodotto in pochi mesi quello che si produceva in 11 anni”.

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