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Bambini troppo chiassosi? E’ necessario zittirli!

Ci sono rumori e rumori. Il vociare dei bambini non è paragonabile allo strombazzare dei clacson delle automobili e certo non può essere misurato in decibel.

Sembra logico eppure non la pensa esattamente così un giudice di pace a cui si è rivolta una famiglia di Stradella, in provincia di Pavia, irritata dagli schiamazzi dei bambini dell’asilo nido e della scuola materna dell’Istituto “Angelo e Margherita Gavina”.
La famiglia aveva chiesto che venisse costruito un muro fonoassorbente a spese della scuola  e che i piccoli alunni fossero zittiti. 
Il giudice ha allora nominato un consulente tecnico per verificare il livello acustico in decibel e alla fine ha disposto che il muro non è necessario ma i bambini possono uscire solo a piccoli gruppi, devono divertirsi a bassa voce e dovranno restare distanti dal confine almeno un metro.
Dino Di Michele, direttore amministrativo dell’Istituto “Gavina”, rassegnato alla decisione del giudice di pace, spiega che la scuola “ha già fissato la linea da non oltrepassare a un metro e dieci, per non sbagliare. I bambini escono in giardino due classi per volta e le maestre vigilano affinché il chiasso sia contenuto”.
“Popotus”, il supplemento di attualità per bambini del quotidiano “Avvenire”, non è d’accordo con la sentenza del giudice di pace di Stradella e afferma: “bisogna rispettare il diritto alla tranquillità e al riposo di chi non ha il tempo, l’età o la voglia di vivere tra gli schiamazzi. Ma è irragionevole pretendere che i bambini giochino a cocca chiusa: giocare è un diritto come stabilisce la Convenzione dei diritti dell’infanzia proprio nel 2009. L’articolo 31 recita così: Gli Stati parti riconoscono al bambino e alla bambina, al ragazzo e alla ragazza il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della loro età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.
Luigi Mariano Guzzo

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