Categorie: Attualità

Bambino precipitato dalla scala: c’è davvero qualcosa di strano

Che ci fosse qualcosa di strano nella vicenda del bambino precipitato dalle scale nella scuola “Pirelli” di Milano lo avevamo scritto fin da subito. Piccoli particolari, nulla di straordinario, ma che lasciano dubbi che dovranno essere chiariti in sede processuale.

Repubblica.it: “Qualcuno mente, ci sono dubbi…”

Da un articolo pubblicato poche ore fa da Repubblica.it  apprendiamo infatti un particolare importante.
Come ricorderà chi ha seguito la vicenda fin dall’inizio era stata accreditata una spiegazione che sembrava convincente: il bambino era uscito da solo dalla sua aula per andare in bagno dove c’era una collaboratrice scolastica.
Dopo aver usato i servizi igienici il bambino sarebbe stato invitato dalla collaboratrice a rientrare in classe ma non venne riaccompagnato nella sua aula in quanto la collaboratrice stessa – per sua ammissione – era impegnata a sorvegliare altri alunni.
Il piccolo Leonardo, però, anzichè rientrare in classe prese una sedia a rotelle che si trovava nei pressi, la spinse fino alla ringhiera, vi salì sopra, si affacciò sulla scala e, perdendo l’equilibrio, precipitò dall’altezza di una decina di metri.
Ebbene, questa versione potrebbe non essere del tutto corrispondente alla verità dei fatti, tanto che Repubblica.it intitola il servizio con un eloquente “Qualcuno mente: dubbi sulla ricostruzione fatta da due indagate”.

Le testimonianze

Il fatto è che gli investigatori avrebbero raccolto le testimonianze dei docenti delle classi collocate allo stesso piano e tutte concordano sul fatto che, in quel momento, nessun loro alunno era uscito dall’aula.
Insomma, la vicenda sembra essere assai più complicata di quanto era apparso in un primo momento.
Va detto che, per ora, il magistrato titolare dell’inchiesta non ha ancora depositato il dispositivo di conclusione delle indagini, quindi gli elementi a disposizione sono ancora piuttosto frammentari e disomogenei.

 

Reginaldo Palermo

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