La "battaglia" sindacale (e no) contro la riforma si combatte ormai a tutto campo, e non c’è più provvedimento, circolare o anche solo affermazione del Ministro che non venga contestata.
L’ultimo provvedimento ad essere preso di mira è la circolare sui libri di testo che, secondo il fronte anti-riforma, sarebbe sostanzialmente illegittima in quanto prevede di fatto che i testi si adeguino alle Indicazioni nazionali allegate al decreto n. 59/2004 che invece dovrebbero essere considerate non solo transitorie ma addirittura "opzionali".
In un comunicato, diramato nella mattinata dell’8 aprile, Cgilscuola invita i docenti a confermare le adozioni in atto, senza peraltro tenere conto che in alcuni casi una simile procedura risulta di fatto impraticabile: per la seconda elementare, per esempio, non è possibile confermare il testo adottato in quanto le case editrici non dovrebbero più stampare il secondo volume del libro di lettura che non è più previsto.
Secondo Cgilscuola, inoltre, la circolare va rifiutata in quanto sembra assegnare un particolare ruolo all’insegnante incaricato di funzione tutoriale: ma, a dire la verità, il testo letterale della circolare non sembra dare adito ad una interpretazione del genere.
Intanto, nelle "comunità" scolastiche sparse nel web e non strettamente legate a questa o a quella organizzazione sindacale, si stanno facendo largo posizioni di chiara matrice "movimentista".
In Didaweb, una delle più seguite comunità internet, è stata lanciata nei giorni scorsi una proposta che suona più o meno così: "Rsu di tutta Italia, unitevi e proclamate uno sciopero generale contro la riforma".
Le motivazioni che stanno alla base della proposte sono chiare: nonostante tutto nello sciopero di fine marzo la scuola ha avuto poca visibilità e gli stessi sindacati confederali sono spesso "cinghia di trasmissione" delle segreterie di partito, mentre lo Snals avrebbe posizione non sufficientemente anti-governativa.
La strada maestra – sostengono quindi alcuni coordinatori di Didaweb – potrebbe essere quella di partire dalla base, valorizzando (ma forse anche stravolgendo almeno in parte) il ruolo e la funzione delle Rsu di scuola.
L’idea è stata lanciata, si tratta di vedere se e in che misura sarà raccolta.
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