Ci ha pensato il premier il persona, Silvio Berlusconi, a chiudere la questione delle polemiche nate a seguito della proposta presentata dal deputato del Pdl Fabio Garagnani sull’eliminazione del valore legale della laurea, a seguito della mancanza di uniformità di preparazione che gli atenei italiani offrirebbero a fronte di titoli con la stessa valenza giuridica.
Le rassicurazioni di Berlusconi non hanno però convinto il coordinamento studentesco `Link’, che ne criticare la decisione del premier (“di visitare una università telematica, del gruppo Cepu, la cui istituzione fu già oggetto del parere negativo del Consiglio Universitario Nazionale (Cun) e del Comitato nazionale per la valutazione universitaria (Cnvu)”) ha di fatto contraddetto “quanto ribadito più volte dal ministro Gelmini, probabile futura coordinatrice unica del Pdl” a proposito dell’intenzione di questo esecutivo di annullare il valore legale della laurea. L’associazione `Link’ ha ricordato a Berlusconi che, in ogni caso, “i tagli operati dal suo governo, per i prossimi anni, pari a 316 milioni di euro per il 2011, 417 milioni di euro per il 2012 e 455 milioni di euro a decorrere dal 2013, hanno già di fatto abolito il valore reale del titolo di studi, avviando una profonda e distruttiva competizione anti-meridionale fra atenei di serie A e di serie di B”.
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