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Bibbia a scuola? Meglio la Costituzione

“Se la Giunta regionale del Veneto dovesse davvero donare una Bibbia a ogni alunno delle scuole primarie noi provvederemo subito a far pervenire al presidente Zaia e all’assessore Donazzan una bella copia della storia della filosofia occidentale di Bertrand Russell, perché il mondo, e la storia umana, sono un po’ più complessi di come appaiono”: la provocazione arriva da Silvio Manzati, coordinatore del circolo Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) di Verona.
L’Unione non è nuova a interventi legati ai problemi della scuola: sono stati loro, per esempio, a sostenere la richiesta di assegnazione di apposite risorse alle scuole per l’attivazione dell’ora obbligatoria di attività alternativa così come è targata Uaar la battaglia per eliminare il crocifisso dalle aule scolastiche.
Ma questa volta l’Unione si spinge ancora più in là a sostiene che la Bibbia non può essere distribuita nelle scuole in quanto molti suoi passaggi sono in aperto contrasto con la legge costituzionale italiana.
Si va dalla frase che Dio disse ad Eva dopo averla creata (“sarai sotto la potestà del marito, ed egli ti dominerà”) fino ad una citazione di Gesù riportata nel Vangelo secondo Matteo che per l’Unione dimostrerebbe che la religione cristiana ammette la schiavitù (“E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”).
Secondo l’Uaar la distribuzione della Bibbia fra gli alunni potrebbe rivelarsi persino controproducente; i principi liberali su cui si basa la civiltà occidentale “si sono infatti affermati e imposti – sostiene l’Unione – non grazie al cristianesimo, ma nonostante la sua diffusione, con i suoi titolati rappresentanti a fare concessioni solo dopo contrapposizioni durissime”.
La protesta dell’Uaar non è isolata. Sono in molti a ritenere, per esempio, che prima della Bibbia sarebbe bene far arrivare nelle scuole una copia della Costituzione, mentre sulla stampa regionale non sono mancate prese di posizione di insegnanti di religione cattolica che hanno evidenziato come la lettura della Bibbia non sia particolarmente agevole per bambini della scuola primaria.

Reginaldo Palermo

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