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Bimbo con disabilità fugge da scuola, entra al Tribunale spaesato e allaga i bagni. La mamma: l’istituto ha gravi responsabilità

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Una storia su cui bisognerebbe riflettere quella avvenuta ieri, 26 ottobre, a Macerata. Come riporta Fanpage.it, un bimbo con disabilità è riuscito a uscire indisturbato dalla propria scuola, raggiungendo, spaesato, il vicino Tribunale della città, esponendosi a non pochi rischi.

La ricostruzione

Il minorenne si è allontanato dall’istituto intorno alle 9.30, durante l’ora di educazione fisica. Uscendo dalla scuola si è diretto verso le aule del palazzo di giustizia al Pannaggi.

“È entrato di corsa, era spaesato, ho provato a parlargli ma non rispondeva”, ha raccontato successivamente Daniele Di Palma, la guardia giurata in servizio al Tribunale, intervenuto per tranquillizzare il ragazzo. L’uomo ha chiesto dove fosse diretto, ma non ha ricevuto una risposta. “Ho capito che doveva andare in bagno e l’ho accompagnato” aggiunge. Lo studente, una volta giunto alla toilette, ha staccato due tubi dei water dai quali ha iniziato a uscire l’acqua, allagando i locali.

Uno degli avvocati presenti ha chiamato la polizia; sul posto sono intervenuti nell’immediatezza una Volante della polizia, una pattuglia della polizia locale e un’ambulanza del 118. A questo punto sono stati avvisati i genitori del giovane, che si sono subito recati sul posto e lo hanno portato con sé.

Un rischio inimmaginabile

La mamma, ovviamente, è profondamente delusa: “La scuola ha perso il controllo di un bambino disabile, il quale, pur avendo un insegnante di sostegno non è stato tutelato, esponendolo ad un rischio inimmaginabile avendo mio figlio percorso da solo un tratto molto trafficato e comunque molto pericolo per un ragazzo che necessità di assistenza continua e qualificata. La scuola ha delle gravi responsabilità”.

Soltanto ieri è giunta notizia di un’altra fuga da scuola, stavolta di un bimbo di 6 anni che ha deciso improvvisamente di recarsi presso la sua abitazione. In questo caso, però, per ovvi motivi il fatto è più grave; il protagonista è un bambino con disabilità, che deve essere costantemente seguito e che potrebbe correre rischi maggiori nel caso in cui si trovasse da solo, per strada, senza l’assistenza di cui necessita.