La questione del tutor, o meglio dell’insegnante con funzioni tutoriali, continua ad animare il dibattito nelle scuole.
L’incontro del 6 maggio fra Ministro e sindacati sta fornendo ulteriori elementi di riflessione ma anche di complessità.
Secondo Cgilscuola il Ministro sta facendo marcia indietro: "Fino ad ora ha tentato di far passare come obbligatorio il conferimento dell’incarico a svolgere la funzione tutoriale ad una parte degli insegnanti, ma ora riconosce apertamente che finché il contratto non cambia il tutor non si può fare".
"Una vera e propria svolta in materia – annuncia Cgilscuola – a tutti coloro che in vario modo nelle scuole stanno agitandosi per far partire il tutor, il Ministro manda a dire di fermarsi, di attendere la conclusione della contrattazione all’Aran".
Diversa è l’interpretazione di Cislscuola secondo cui, alla luce delle novità emerse nel corso dell’incontro "le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, definiranno i percorsi (collegiali, di gruppo di studio, di commissione, ecc.), le modalità ed i tempi di gestione delle scelte del collegio dei docenti che possono anche protrarsi fino alle riunioni di programmazione/organizzazione delle attività e del lavoro per il nuovo anno scolastico, tradizionalmente calendarizzate nei primi giorni di settembre".
Ma come stanno davvero le cose?
In realtà al momento attuale – in mancanza di ulteriori precisazioni del Miur – continuano a valere le disposizioni della C.M. n. 29 secondo la quale "per l’anno scolastico 2004/2005, in attesa della compiuta definizione degli ambiti di applicazione della funzione tutoriale e della realizzazione dei previsti interventi di formazione, le singole scuole, nell’ambito delle propria autonomia, provvederanno al conferimento dell’incarico in questione, sulla base di criteri di flessibilità individuati dagli stessi organi, e in particolare il collegio dei docenti, competenti a fornire al dirigente scolastico i criteri generali per l’assegnazione dei docenti alle classi".
Sta di fatto che le "voci" che si stanno diffondendo nelle scuole e che parlano di un vero e proprio "blocco" della "operazione tutor" rischiano di creare non pochi danni alle scuole stesse che potrebbero essere spinte a sospendere ogni forma di approfondimento e di elaborazione sull’argomento, salvo trovarsi poi a settembre a dover assumere decisioni in modo frettoloso.
E allora la soluzione giusta potrebbe essere quella di continuare a lavorare "come se" si debba davvero definire criteri e modalità di conferimento degli incarichi tutoriali, magari senza pervenire ad una delibera formale che potrà essere adottata, con le opportune modifiche, non appena si sarà conclusa la contrattazione nazionale.
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