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Bullismo e cyberbullismo: un caso al giorno nelle scuole

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Telefono Azzurro denuncia che in Italia si verifica un caso al giorno di bullismo e cyberbullismo. Un dato preoccupante, che rappresenta solo la punta dell’iceberg rispetto alla vastità del fenomeno. In totale i casi gestiti sono stati 270, che hanno richiesto un totale di 619 consulenze.

Due volte su tre la vittima, denuncia Telefono Azzurro,  è un preadolescente, ma l’età delle vittime si sta abbassando, anche a 5 anni (ben il 22% dei casi). Il 30% delle vittime di bullismo mette in atto comportamenti di autolesionismo, mentre il 10% avrebbe pensato o tentato il suicidio.

Bullismo e cyberbullismo sono un’emergenza sociale in costante aumento e dai risvolti potenzialmente drammatici, non solo per la vittima, ma anche per il bullo e per tutta la comunità. Minaccia, infatti, sempre di più anche i bambini di 5 anni, coinvolge sempre più le ragazze e ha ripercussioni anche sugli spettatori dei casi di violenza. Il fenomeno viene alla luce maggiormente al nord, dove sono stati gestiti circa il 45% dei casi e da dove vengono segnalati il 57% dei casi nazionali di cyberbullismo (questo non significa che al sud non sia presente). Le vittime sono in prevalenza di nazionalità italiana (circa nell’85% dei casi), mentre bambini e adolescenti di origine straniera contattano Telefono Azzurro principalmente per altre motivazioni, parlando di episodi di bullismo o cyberbullismo solo legati ad altre difficoltà. Le femmine vittime di bullismo sono il 45%, dato che sale al 70% per episodi di cyberbullismo, mentre i bulli sono generalmente maschi (60% dei casi) e amici o conoscenti della vittima. Le ragazze sono responsabili del 25% dei casi in cui la bulla agisce sola, cui si aggiunge un 15% in cui opera in gruppo.

 

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L’età delle vittime si sta abbassando, anche a 5 anni (ben il 22% dei casi). Le richieste di aiuto per episodi di cyberbullismo hanno inizio durante le scuole secondarie di primo grado e proseguono in adolescenza (1 richiesta su 2 coinvolge preadolescenti). La richiesta di aiuto per bullismo o cyberbullismo si affianca generalmente ad altre problematiche: problemi scolastici, difficoltà relazionali e problematiche legate all’area della salute mentale (bassa autostima, ansia diffusa, paura o fobie, gli atti autolesivi, le ideazioni suicidarie e i tentativi di suicidio). Il 30% delle vittime di bullismo mette in atto comportamenti di autolesionismo, mentre il 10% avrebbe pensato o tentato il suicidio.

E nel corso di questa settimana la Camera dei deputati approverà la legge: “Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.

Stante il testo attuale, con questa nuova legge ogni scuola avrà un docente con funzioni di referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo (articolo 4, comma 2 bis), che coordina le diverse iniziative di prevenzione e contrasto dei fenomeni, anche collaborando con la polizia postale e le associazioni giovanili presenti sul territorio.

Gli uffici scolastici regionali finanzieranno progetti elaborati da reti scolastiche per azioni integrate di contrasto al bullismo e al cyberbullismo e di educazione alla legalità. Le scuole faranno più educazione all’uso consapevole del web e dei social.

Quando gli episodi di bullismo e cyberbullismo accadono in ambito scolastico, il dirigente avrà l’obbligo di informare tempestivamente i genitori (o i tutori) dei minori coinvolti: sentite le famiglie e valutata la gravità degli episodi, il dirigente convoca i minori coinvolti, il referente scolastico e i rappresentanti di classe, per poi procedere all’adozione delle misure necessarie. Si potrà chiedere al gestore del sito Internet (del social media, del servizio di messaggistica istantanea o di ogni rete di comunicazione elettronica) l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti specifici che costituiscono cyberbullismo ed è comunque prevista una tutela rafforzata dei diritti delle vittime, con il Garante per la protezione dei dati personali che controllerà l’effettiva adozione delle misure entro 24 ore e in caso di verifica negativa, provvederà direttamente alla rimozione dei contenuti.

Nascerà anche un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, coordinato dal Ministero dell’università e della ricerca scientifica (MIUR), a cui prenderanno parte anche le associazioni studentesche e di genitori e le associazioni attive nel contrasto al bullismo. Questo tavolo tecnico – della cui attività il MIUR dovrà annualmente relazionare il Parlamento – stenderà un piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, nonché avvierà un sistema di raccolta dati per monitorare i due fenomeni e la loro evoluzione.