Attualità

Bullismo, i tre motivi di scherno: orientamento sessuale, caratteristiche fisiche, appartenenza etnica

Genere o orientamento sessuale; menomazioni o caratteristiche fisiche; appartenenza etnica. Sono le tre forme di prevaricazione più comuni, adottate dai “bulli” nei confronti di loro coetanei, spesso più fragili da diversi punti di vista.

Ad approfondire le tre tipologie di bullismo, con uno studio mirato, è stata la società Dante Alighieri, in collaborazione con il Liceo Statale Niccolò Machiavelli di Roma: hanno condotto un progetto, nell’ambito delle attività del “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.

“Nel mezzo del cammin di nostra scuola”

L’iniziativa – intitolata “Nel mezzo del cammin di nostra scuola” e presentata il 26 maggio a Palazzo Farnese, a Roma – si è occupata, da un punto di vista linguistico, proprio del contrasto alla violenza nei confronti di categorie deboli.

Dopo una prima fase di formazione scientifica destinata ai docenti di lettere, che ha coinvolto anche un gruppo di studenti tutor, sono stati elaborati percorsi laboratoriali indirizzati a trasmettere metodi e pratiche per un utilizzo della lingua rispettoso delle persone e delle loro caratteristiche. Gli studenti hanno lavorato sui meccanismi che regolano la comunicazione soffermandosi sulle espressioni verbali.

Spazio alla logica del peer educator

Durante l’applicazione del progetto – svolto nell’arco di due anni e indirizzato a studenti delle seconde classi, poi terze, del Liceo Machiavelli -, sono state proposte attività concentrate sulla questione del politicamente corretto e sull’uso della lingua italiana come mezzo per esprimere in modo adeguato sentimenti ed emozioni nella relazione tra pari, attraverso diversi canali (orale, scritto, digitato): in particolare, considerata l’emergenza del fenomeno del cyberbullismo, sono stati pensati appositi percorsi teorici e didattici per favorire un uso consapevole dei social network.

Le attività laboratoriali, riproposte dai partecipanti anche a beneficio degli studenti più giovani dello stesso istituto (come attività di tutoraggio all’interno di un percorso di alternanza scuola lavoro, nella logica del peer educator), sono state poi sviluppate per la partecipazione a un concorso: gli elaborati risultati vincitori verranno premiati con buoni acquisto per libri nel corso di una cerimonia.

Alessandro Giuliani

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