La sindacalista sottolinea come ”in questi anni abbiamo avuto tagli e i risultati sono dinanzi a tutti: aumento della dispersione, riduzione delle iscrizioni all’università, cervelli in fuga, blocco della mobilità sociale, regressione sociale sulla scuola dell’infanzia”. Per Camusso, invece, ”sviluppo della scuola dell’infanzia, obbligo a 18 anni e diritto allo studio sono l’asse portante di una riforma che ha per fondamento l’istruzione come risorsa collettiva e dei singoli e l’educazione permanente come necessità individuale e sociale”.
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