Intanto sarebbero venute meno ben 4.000 scuole autonome su 12.000, con la conseguente scomparsa di altrettanti posti di dirigenti, dsga, ata, e poi la riduzione avrebbe riguardato il 35% del personale ATA, mentre a quella cifra si arriverebbe tenendo conto ancora di 4 ore del tempo scuola settimanale sottratto agli studenti in ogni ordine e grado, l’introduzione del maestro unico e l’eliminazione dell’insegnante specialistico di lingua inglese (con la caduta dei livelli di apprendimento degli alunni dal 2° al 32° posto nei rapporti Pirls), il tetto sugli insegnanti di sostegno (dichiarato incostituzionale nel 2010), l’innalzamento di un punto percentuale del rapporto alunni/docenti.
Una scelta scellerata che ha peggiorato il servizio scolastico, aumentato la dispersione e deteriorato i livelli di apprendimento dei nostri studenti, mortificando le aspettative maturate dai 200.000 precari formati dallo Stato per insegnare e lasciate nel limbo delle graduatorie ad esaurimento
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