Le scuole italiane si stanno preparando ad un inverno che si preannuncia molto duro a causa della crisi energetica. In molti istituti si ragiona da tempo sulle soluzioni da attuare per arginare i costi esorbitanti in aumento delle bollette della luce e del gas.
C’è chi pensa alla settimana corta, chi un possibile ritorno alla Dad. In una cittadina campana il sindaco ha pensato bene di comprare indumenti pesanti per gli studenti. In Piemonte, per la precisione al prestigioso Liceo Cavour di Torino, è stata presa una decisione particolare: la scuola ha nominato, come riporta Il Corriere della Sera, un incaricato allo spegnimento di luci, computer e lim in ogni classe.
Il preside Enzo Salcone parla di “un piccolo gesto che, moltiplicato per tutte le aule e i laboratori, ci permette di dare il nostro piccolo contributo”. In questo modo sarà possibile ridurre al minimo lo spreco di luce. Lo stesso non si potrà fare, però, per quanto riguarda i riscaldamenti, soprattutto alla luce del fatto che è raccomandato tenere le finestre aperte dei locali scolastici per evitare contagi da Covid.
All’istituto professionale Boselli, sempre in Piemonte, si pensa di acquistare dei misuratori di CO2, per cambiare aria solo se necessario, e di suggerire l’uso a scuola di giubbotti termici a batterie. Molte altre scuole proveranno ad approfittare il più possibile dei cosiddetti “ponti” per non riscaldare gli edifici scolastici in giorni “isolati”. Al Liceo Curie Levi si sta provando ad intervenire sulle segreterie, spingendo verso lo smart working.
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