È in calo drastico la presenza di sacerdoti o di suore dietro la cattedra: per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali si conta ormai appena il 4 per cento di presenze di prelati o suore.
E pensare che solo qualche decennio fa erano la maggioranza. Senza contare che tra le discipline comuni, gli insegnanti “religiosi” sono praticamente scomparsi.
Anche negli istituti paritari religiosi, il numero è sempre più ristretto. Con sempre più docenti laici in cattedra.
E siccome le condizioni economiche e di lavoro sono peggiori, maestri e prof appena possono convogliano sulle supplenze della scuola pubblica. Le quali danno meno certezze sull’immediato, ma alla lunga possono garantire un posto fisso nello Stato.
Il risultato è che si legge sempre più spesso di scuole cattoliche che chiudono o che passano la mano a responsabili laici.
In generale, il fenomeno della mancanza di docenti preti o suore rientra nel fatto che “sempre meno giovani abbracciano la vita religiosa e i conventi si svuotano fino a chiudere i battenti”, scrive l’Ansa.
Come nel caso, in questi giorni, di due presidi dei francescani in Emilia Romagna e in Sicilia. Ma anche del convento francescano a Carpi, la cui chiusura è prevista il prossimo mese.
Lo stesso destino riguarda il convento di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. E nella stessa terra siciliana “aveva chiuso, qualche tempo fa, dopo cinque secoli di storia, il convento di Mussomeli”, sempre “a causa della mancanza di frati, della crisi di vocazioni e della morte dei frati del convento”.
Va anche detto che quello del calo delle vocazioni religiose che porta alla chiusura dei conventi è un problema che ormai da diversi anni riguarda non solo l’Italia, ma l’intera Europa.
“Secondo le ultime statistiche della Chiesa cattolica il trend sembra irreversibile: sempre meno religiosi e le suore in particolare sono diminuite in sette anni del 10 per cento a livello mondiale, nonostante la loro crescita negli ultimi anni in Africa”.
C’è poi un’ultima considerazione da fare: il basso numero di sacerdoti e di suore negli istituti religiosi porta un carico di lavoro individuale sempre maggiore.
Per assolvere gli impegni quotidiani, all’interno delle strutture cattoliche, sacerdoti e suore hanno sempre meno tempo a disposizione. Anche per la scuola, che nel corso degli ultimi anni è diventata invece sempre più impegnativa, pure a livello di appuntamenti collegiali e di supporto all’attività didattica.
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