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Cercasi Protocollo della sicurezza per esami di maturità

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Sono piuttosto imbarazzato nel leggere il contenuto di questo protocollo della sicurezza predisposto dal Ministero con il supporto dei cosiddetti “esperti”.

Questi signori hanno elaborato un documento che porta a conclusioni per niente rassicuranti.

Ci troviamo di fronte ad un atto che obbliga dipendenti dello Stato a mettere in pericolo la loro incolumità, tanto il “rischio è calcolato”. Gravità inaudita.

Ma veniamo al provvedimento, mancano le sicurezze sanitarie:

  • Nessun obbligo per guanti;
  • Nessun obbligo di schermi;
  • Mascherine facoltative per lo studente, dipende dalla distanza tra chi interagisce;
  • Nessuna verifica preventiva sullo stato di salute di commissari e studenti (solo autocertificazioni); eppure l’onere spetta allo stato.
  • Autocertificazione sullo stato di salute e assenza sintomi (così la responsabilità ricade su chi dichiara, il ministero sarebbe sgravato da responsabilità, ma docenti e studenti non sarebbero rassicurati dal punto di vista sanitario).

E’ evidente che una persona non può autocertificare il suo stato di salute, non è tenuto a misurarsi la febbre (è una sensazione soggettiva di stato termico e gli strumenti a disposizione non sono precisi e quindi le misure affette da errori), non può sapere se chi gli sta intorno è asintomatico o positivo al virus. Trattasi di certificazione di competenza medica.

Voler costringere un docente a firmare questo modulo è una induzione a dichiarare ciò che non corrisponde a verità.

Inoltre è opportuno ricordare che la Legge Bassanini sulla autocertificazione, ha escluso l’ambito medico; ancora una criticità della autocertificazione sta nel fatto che non è espressamente indicato il soggetto richiedente.

Inoltre l’autocertificazione riguarda elementi certi (nascita, residenza, titolo di studio, non può riferirsi a situazioni aleatorie)

  • E se qualcuno non dichiarasse nulla (febbri, malesseri), chi tutelerà gli altri malcapitati;
  • Il contagio equiparato a infortunio!! Incredibile
  • Nessuna valutazione operativa in caso di contagio in commissione o di studenti;
  • Pulizia e sanificazione degli ambienti descritta a parer mio in modo generico e non puntuale ;
  • Assenza di test preventivi ed a conclusione tornata esami;
  • Nessun riferimento agli asintomatici (si saranno misteriosamente estinti?);
  • Nessuna valutazione su over 55 (nonostante le indicazioni INAIL);
  • Nessuna valutazione sui pericoli derivanti da incremento spostamenti;
  • Nessuna indicazione su superfici minime di sicurezza;
  • Nessun accenno alla grave criticità della riunione preliminare in presenza;
  • Distanze cosiddette di sicurezza stabilite senza criterio conosciuto (mi comunichino la legge fisica che hanno utilizzato per stabilire che 2 metri è la distanza corretta);
  • Nessun rilievo preventivo di temperatura;
  • Nessun accenno al medico scolastico disponibile in sede per tornata di esami;
  • Non c’è neppure uno straccio di indennità di rischio.
  • C’è una generale sottovalutazione del rischio

Le responsabilità cadranno comunque in capo a dirigenti e presidenti perché la rilevanza di un atto la decide la legge.

A chi servono esami con questa modalità?

  • Certamente non al mondo della Scuola

“Ovviamente il Ministro sarà presente nelle scuole dal giorno 15 giugno sino alla fine delle tornate d’esame per confortare e rassicurare docenti e studenti”

  • Agli esperti per effettuare test e tarare il processo in vista della ripresa di settembre?

E’ evidente il totale disinteresse per la salute di insegnanti, personale, studenti; chi rischia la salute saranno solo i soggetti coinvolti negli esami.

Faremo la fine dei fanti della prima guerra mondiale: avanti per la gloria e tanti post riconoscimenti.

A proposito, l’impegno personale dei docenti sulla didattica a distanza con mezzi economici propri è già passato nel dimenticatoio (non risolto il problema ma già gabbato il santo)

Questo è un protocollo di sicurezza light perché non contempla tutte le misure possibili per ridurre il rischio.

Nella Scuola ci sono figure professionali in grado di valutare le condizioni di sicurezza, ma le misure sarebbero ben diverse da quelle stabilite dagli esperti; non si pensi di insultare l’intelligenza degli insegnanti e degli studenti.

I sindacati, eccetto Gilda hanno firmato l’accordo; ma hanno una coscienza?

Coloro che hanno ideato gli esami in presenza sono totalmente sgravati da responsabilità; nei protocolli che le scuole devono pubblicare e definiti sulla base delle indicazioni ministeriali e degli esperti, vengono totalmente responsabilizzati coloro che la decisione la subiscono (insegnanti e studenti). Non sono accettabili decisioni che questi signori impongono e di cui dovrebbero avere il coraggio di assumere totale responsabilità. Davvero un “bellissimo esempio “ di autorevolezza e senso dello stato.

Ed a settembre? Niente di buono.  Pensano a risolvere il problema delle superclassi?  Non mi sembra!! Tra l’altro con la modalità mista a casa ed a scuola sarebbe risolto d’incanto il problema delle classi pollaio.

A nessuno interessa se non ci sarà univocità nell’azione didattica (le due metà del gruppo classe saranno soggetti a percorsi diversi, è inevitabile). Neppure è accettabile il frazionamento orario che va contro principi elementari delle regole didattiche e del processo di apprendimento.

Eppure la soluzione è semplice: massimo 15 alunni per classe con superficie minima per studente di 4mq. Possibile che sia così complesso?

Sono tanti e tali gli interventi da effettuare nelle strutture scolastiche che ci sarebbe lavoro per 30 anni.  Ma l’istruzione può aspettare!

Non si è mostrato amore verso la Scuola, solo tanta arroganza e supponenza; non è stato attuato il principio di cautela e prudenza, non si è seguito la regola del buon padre di famiglia; tutto ciò ha gettato nello sconforto tutto il mondo scolastico. La storia futura della comunità scolastica è già scritta e fin troppo prevedibile; purtroppo è sempre andata così .

Speriamo comunque che vada tutto bene.

 

Giampaolo Bullegas