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Certificati medici sportivi: l’Emilia-Romagna contesta il recente decreto

Con nota del 6/11/2014, trasmessa il 19 novembre dall’U.s.r. per l’Emilia-Romagna, sono state fornite le indicazioni della Regione in ordine alle richieste e al rilascio dei certificati medici per l’attività non agonistica alla luce di quanto recentemente disposto dal Decreto del Ministro della Salute 8 agosto 2014 “Approvazione delle linee guida in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica” (vai alla notizia).

Oltre a precisare che tale decreto si riferisce esclusivamente alla certificazione sportiva non agonistica, mentre l’attività ludico-motoria non richiede alcuna certificazione di idoneità (benché molte palestre e società sportive avanzino richieste di certificazioni non dovute e dunque improprie), la Regione ribadisce che, come previsto nella deliberazione regionale n. 1418/2013, la certificazione è necessaria unicamente per le attività sportive non agonistiche effettuate dalle scuole e società sportive che attestino, mediante la compilazione della richiesta di certificazione con la modulistica già in uso, che le caratteristiche dell’attività motoria da praticare sono tali da configurare un’attività sportiva.

L’obbligatorietà di una certificazione sanitaria per accedere a determinate attività è, infatti, una misura impegnativa e onerosa; deve, pertanto, essere utilizzata in modo rigoroso e non può essere estesa in modo indiscriminato a qualsiasi situazione in cui risulti teoricamente esposta a rischio la salute individuale. Tanto più – evidenzia la Regione – se si considera che esiste una consolidata esperienza scientifica che dimostra l’inefficacia dell’utilizzo di accertamenti sanitari preventivi a livello di popolazione, se non in presenza di programmi strutturati supportati da rigorosi studi propedeutici e da un continuo monitoraggio dei risultati.

In questa logica, la Regione ribadisce la propria contrarietà nei confronti dei contenuti previsti nel decreto in parola che prevede l’ECG “una volta nella vita”, intervento ritenuto di assai scarsa efficacia preventiva per tutte le persone in buona salute, mentre condivide la necessità di opportuni approfondimenti per patologie croniche conclamate comportanti un aumentato rischio cardiovascolare.

Nonostante la propria posizione contraria, la Regione deve prendere atto che il Decreto ministeriale impone di dover organizzare l’offerta di ECG per far fronte, in particolare nel primo anno, alle richieste che i pediatri e i medici di medicina generale avanzeranno. L’attenzione del Servizio Sanitario Regionale deve ovviamente essere rivolta ad assicurare ai minori e ai disabili di ogni età, per i quali la Regione Emilia-Romagna ha garantito finora la gratuità del rilascio delle certificazioni di idoneità non agonistica, la possibilità di accedere agli esami necessari in tempi ragionevoli, comunque entro i 30 giorni.

In questa prima fase la prescrizione dell’ECG da parte del pediatri e medici, a seguito di presentazione di richiesta motivata della scuola o società sportiva (vedi fac-simile), non comporterà oneri a carico dei richiedenti (minori e disabili di ogni età).

La Regione ricorda, comunque, che la documentazione di un ECG eseguito in precedenza permette di ovviare alla ripetizione dell’esame se questo non è indotto da specifica e attuale esigenza clinica.

Lara La Gatta

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