Ma che cosa contesta la Cgilscuola al ministro Moratti ?
Praticamente tutto.
Al sindacato di Panini e Cofferati non piace – e questo si sapeva già da un pezzo – la soluzione che è stata adottata per garantire l’avvio dell’anno scolastico: in particolare la Cgilscuola continua a contestare la scelta di equiparare i servizi prestati nelle scuole private a quelli della scuola statale.
E poi c’è il fatto che il decreto – secondo la Cgilscuola – non garantisce i diritti del personale docente e quindi già a partire dai prossimi giorni ci saranno ricorsi che renderanno difficili le operazioni previste dal decreto.
E su questo punto la Cgilscuola sembra non avere tutti i torti dal momento che proprio nei giorni scorsi il TAR Lazio ha accolto un ricorso di una sessantina di docenti romani mettendo così in grave difficoltà gli uffici del Provveditorato della capitale.
Naturalmente il problema degli stipendi del personale è fra quelli prioritari: la Cgil intende mobilitare il personale della scuola affinchè nella prossima legge finanziaria vengano inserite le risorse necessarie per equiparare gli stipendi dei docenti italiani a quelli dei loro colleghi europei.
A conti fatti si tratta di reperire non meno di una decina di milioni per ogni insegnante: lira più lira meno la nota spese per il Governo non sarebbe inferiore agli 8 mila miliardi.
E neppure l’idea della convocazione degli Stati generali della scuola sembra piacere molto alla Cgilscuola: "Questa iniziativa – ha dichiarato infatti Panini nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano "La Stampa" – è servita solo a dilazionare le riforme che erano state fatte. Per il resto un’assemblea del genere si fa intorno ad una idea già in qualche modo delineata, altrimenti diventa una babele".
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