La chiamata diretta è destinata ad essere cancellata. Infatti, anche se non c’è nulla di ufficiale, lo stesso Ministro Bussetti ha dichiarato che stanno lavorando Viale Trastevere per superare uno dei capisaldi della Buona scuola. In un’intervista a Radio Capital, come riportato da questa testata, Bussetti ha detto: “stiamo già lavorando sulla chiamata diretta, è nostra intenzione superarla”. Ma perchè verrà abolita la chiamata diretta dopo così poco tempo dalla sua introduzione?
La polemica sulla chiamata diretta o chiamata per competenze è dovuta essenzialmente al fatto che non può essere previsto per l’assegnazione dei posti da coprire il “giudizio” del dirigente scolastico. Tale invadenza potrebbe generare un problema di trasparenza secondo il quale il preside sceglierebbe il personale maggiormente gradito o, peggio ancora, quello “segnalato” da qualche parente o amico. A parere di chi scrive non si possono escludere a priori situazioni problematiche come quelle descritte, anzi alcune di queste sono state anche raccontate, ma in generale risulta difficile pensare che un dirigente scolastico voglia rischiare così tanto per assegnare un posto da coprire.
In realtà, in base a come sono andati i flussi di mobilità degli anni precedenti, a quanto pare il meccanismo della chiamata diretta non piace nemmeno ai presidi. Infatti, nel 2017, sono stati quasi il 50% i dirigenti che hanno scelto di rifugiarsi nell’assegnazione d’ufficio e bypassare la chiamata per competenze. Il motivo sembra essere più di natura pratica che ideologica: “La procedura è troppo laboriosa e si scontra con le scadenze fissate dal Miur, dichiarava lo scorso settembre il presidente Ezio Delfino, dell’associazione dei dirigenti scolastici Disal. Il rischio di vedersi recapitare ricorsi e accessi agli atti è dietro l’angolo. E non c’è nemmeno la certezza di veder arrivare l’insegnante prescelto, visto che un docente se riceve più offerte può andare dove vuole. La verità è che il gioco non vale la candela”.
La burocrazia eccessiva e la mole di lavoro delle segreterie hanno comunque scoraggiato i presidi nell’uso della chiamata diretta, specie quelli del centro e del Sud. Più utilizzata dai presidi del Nord, che tramite questo strumento hanno potuto assegnare facilmente cattedre libere lo scorso anno.
Quindi, dato che appare ormai scontato il superamento della chiamata per competenze, possiamo dire benisssimo che, se tutto verrà effettivamente confermato, il Ministero riconoscerebbe il flop di uno strumento che avrebbe dovuto snellire le procedure di assegnazione delle cattedre nella scuola italiana, ma che invece non ha fatto altro che costruire il mito del preside sceriffo e quello dei super presidi di matrice renziana.
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