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Chiara Ferragni scuse, il dibattito: “Nel suo universo tutto si può comprare. È questo il modello educativo per i giovani di oggi?”

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Non si parla d’altro: com’è noto l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni è nell’occhio del ciclone dopo che le sue società sono state multate qualche giorno fa dall’Antitrust per un totale di un milione di euro in merito alla vendita di pandori brandizzati per “pratica commerciale scorretta”.

L’influencer oggi, 18 dicembre, dopo giorni di inusuale silenzio social, ha deciso di affidare la sua versione ad un video pubblicato su Instagram in cui si è scusata per aver commesso un “errore di comunicazione”, annunciando di aver intenzione di rimediare donando 1 milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Il dibattito

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è sentita di intervenire, anche senza fare direttamente il nome dell’influencer, sulla faccenda. La vicenda effettivamente sta avendo moltissima risonanza, vista anche la popolarità della moglie di Fedez, seguita da quasi 30 milioni di followers, molti dei quali giovanissimi.

Ovviamente si è aperto il dibattito: qual è l’esempio che viene dato ai giovani, in tempi di frequentissimi ricorsi al Tar alla prima bocciatura, in tempi di atti di violenza al primo fallimento, al primo no? Ecco un post su X emblematico: “Nell’universo distopico di Chiara Ferragni basta pagare e tutto si può comprare, tutto è in vendita: non solo ghiandole mammarie e glutei, ma pure la fama di benefattrice in luogo di quella di ingannatrice. È questo il modello educativo per le nuove generazioni di questa società?”.

Caso Ferragni da studiare a scuola?

C’è anche chi crede che il caso Ferragni vada studiato a scuola: “La vicenda Ferragni è il risultato di inefficace e fallace comunicazione. La materia andrebbe insegnata in tutte le scuole, così da conferire maggiori competenze ai giovani ed evitare di seguire chimere griffate dal vacuo contenitore”, queste le parole di una giornalista.

“Avrebbe potuto limitarsi alle scuse e invece no, non ce l’ha fatta. Di nuovo marketing”, queste le parole del deputato leghista Rossano Sasso.

Meloni sul caso Ferragni

La Meloni ne ha discusso parlando di educazione dei giovanissimi e di modelli da seguire: “Il vero modello da seguire non solo gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti, mostrando delle borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari”, ha esordito.

“Il vero modello da seguire è il modello di chi quella eccellenza italiana la inventa, la disegna, la produce e tiene a testa a tutti nel mercato globale, solo perché semplicemente siamo più bravi e lo sappiamo fare meglio. Ai giovani bisogna spiegare che creare quei prodotti è decisamente più straordinario che limitarsi a mostrarli”, ha concluso.