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Chiusura scuole e dad dannose per lo studente, il nodo è (anche) nei mezzi di trasporto

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Mezzi pubblici e privati per far viaggiare gli studenti in sicurezza. È la proposta all’Adnkronos di Anna Monia Alfieri, referente scuola Usmi ed esperta di politiche scolastiche. “Si avviino subito accordi con i mezzi di trasporto pubblici e privati – afferma Alfieri – e si avvii in Parlamento, a camere unificate, una collaborazione reale fra scuole statali e paritarie e con la quota capitaria di 5.500 euro”.

L’aspetto dei mezzi di trasporto resta preminente e secondo la referente Usmi, pensare già da prima a mezzi privati associati a quelli pubblici, avrebbe potuto scongiurare molti contagi, evitando l’effetto sardine in scatola.

A non convincere Alfieri è anche la didattica a distanza, adottata ormai al 100% col nuovo Dpcm dal Premier Conte. Una metodologia che condanna l’allievo di ogni età a fissare per sei ore al giorno una telecamera, specie se abbandonato dal docente che si trincera dietro una mancata formazione dello studente alla dad.

Una posizione dura quella del referente Usmi, che usa parole forti quando afferma che l’attuale generazione dai 6 ai 19 anni sarà “completamente bruciata dal punto di vista culturale e lavorativo”.