La camera dei deputati ha approvato all’unanimità il progetto di legge inviato lo scorso maggio dal presidente Sebastián Piñera e che stabilisce “l’educazione materna, garantita dallo Stato, come un livello di istruzione gratuita e universale per tutti i bambini e bambine dai due anni di età.
Questa riforma costituzionale è fondamentale per lo sviluppo del Cile, ma soprattutto per costruire un paese più giusto ed equo”, recita un comunicato dell’ufficio del ministro dell’Istruzione Carolina Schmidt.
Il disegno di legge era stato annunciato da Piñera lo scorso 21 maggio, con l’obiettivo di “avanzare verso l’universalità e la gratuità dell’educazione prescolare”.
Dal 2007 l’educazione prescolare (4-5 anni) è garantita in Cile, ma la sua obbligatorietà non era sancita nella Costituzione.
Con questa misura, l’istruzione scolastica obbligatoria avrà una durata complessiva di 13 anni.
Secondo il ministero dell’Istruzione, sono circa 17 mila i bambini che, seppure abbastanza grandi, non vengono iscritti all’asilo. Inoltre, “sono più di 30 mila i posti disponibili per questo livello di istruzione”, assicura Schmidt.
Negli ultimi tre anni il governo di Piñera è stato frequentemente oggetto delle critiche e delle proteste del movimento studentesco, che chiede un’istruzione gratuita e di qualità. Un tema al centro delle discussioni nel dibattito del primo turno delle elezioni cilene vinte dall’ex presidente e candidata socialista Michelle Bachelet, la stragrande favorita per la vittoria nel ballottaggio del 15 dicembre contro la candidata di destra Evelyn Matthei.
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