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Cimici nelle scuole parigine

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Parigi infestata di cimici e in modo particolare prese d’assalto le scuole, costringendo il governo a  trovare, nel corso di varie riunioni interministeriali,  “una risposta rapida ed efficace”. 

Queste, secondo quanto scrivono le agenzie, le parole del portavoce del governo, dopo che nei giorni scorsi il ministro della Sanità aveva riconosciuto l’emergenza in corso, invitando i francesi a “non cedere al panico”.

Intanto più che le parole fanno testo le presenze di questi insetti nella città e infatti ogni giorno la stampa francese riferisce di nuovi casi di infestazione di cimici nei luoghi pubblici e della fobia che sta generando sia nel Paese che all’estero.

 Secondo il quotidiano Le Parisien, che apre proprio sulla invasione delle cimici in un liceo di Parigi, nella scuola, nonostante la disinfestazione, i docenti si sono rifiutati di riprendere le lezioni e 1.200 alunni sono rimasti a casa.

Al fianco dei prof i sindacati che chiedono il ripristino di “condizioni di lavoro decenti”. Intanto anche altra scuola sul piede di guerra per causa delle cimici. Nell’Ile de France numerosi casi di infestazione vengono denunciati ormai de giorni, spingendo rappresentanti degli insegnanti e forze politiche di sinistra al consiglio regionale a chiedere “misure urgenti”

Sindacati ed eletti denunciano “l’assenza di mezzi dei presidi per agire”, chiedendo appositi fondi e la creazione di un servizio regionale ad hoc per procedere a interventi urgenti. 

Dunque ora aspetta al governo dare risposte concrete per arginare quella che sta diventando una vera psicosi cimici in Francia.

Infatti le infestazioni di cimici starebbero colpendo  ospedali, cinema, aziende private, metro, aerei e treni, spingono l’esecutivo ad affrontare la crisi con “un approccio globale”, in quanto coinvolge diversi settori, dall’economia alla salute passando per i trasporti e il turismo.

Diversi esponenti di governo invitano nuovamente i cittadini a “non cadere nell’idea di un’impennata o recrudescenza del fenomeno”, in quanti numeri casi alla fine non sono stati nemmeno confermati, per allontanare lo spettro “della psicosi o dell’angoscia”.