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Classi sovraffollate: il Tar fa pubblicare il ricorso Codacons

La battaglia di sindacati e associazioni contro la “riforma Gelmini” non conosce soste.
In questi giorni è il Codacons a tornare all’attacco seppure in modo un po’ irrituale.
Nei mesi scorsi, infatti, l’associazione dei consumatori aveva presentato un ricorso al Tar del Lazio per ottenere la revisione dei provvedimenti che stanno consentendo la formazione di classi con un numero di alunni superiore a 25 unità o comunque in eccedenza rispetto alla capienza dei locali scolastici.
Il Tar del Lazio era già pronto a prendere in esame l’ipotesi di sospensiva delle circolari ministeriali, ma qualche giorno fa c’è stato il colpo di scena: il Codacons ha scritto al tribunale amministrativo regionale comunicando la propria intenzione a rinunciare alla richiesta di sospensiva limitandosi a chiedere la pubblicazione nel sito del Ministero dell’Istruzione del testo integrale del ricorso.
E così il 2 agosto il Tar ha preso atto della nuova richiesta del Codacons e ha ingiunto agli uffici di viale Trastevere di provvedere quanto prima alla pubblicazione del ricorso della Associazione.
Nella giornata del 5 agosto sul sito del Miur è comparsa una news un po’ sibillina:
sotto la rubrica “Notifica per pubblici proclami” si comunica che è stata “disposta dal TAR Lazio con ordinanza n. 3583/10 la pubblicazione del ricorso n. 6143/10”.
Prosegue anche la vicenda dei ricorsi della Flc-Cgil e di alcune associazioni (Comitato nazionale per scuola della Repubblica , Comitato bolognese scuola e costituzione e altre) contro la circolare sugli organici 2010/2011: come si ricorderà il Tar del Lazio non li aveva accolti sostenendo che i ricorrenti non avevano documentato situazioni di effettiva lesione di interessi individuali.
I legali della Flc e delle associazioni stanno adesso raccogliendo testimonianze di docenti e famiglie che, a causa dei tagli di organico, hanno subito danni relativi alla propria posizione lavorativa o alla situazione scolastica dei figli.
Ma ormai di tutto questo si parlerà fra un mese, dopo la tradizionale pausa del mese di agosto.

Reginaldo Palermo

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