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Come fare un buon tema

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Qual è la caratteristica più importante di un buon tema ?
Innanzitutto dobbiamo tenere conto che un tema è un testo che viene scritto per essere letto da qualcun altro.
La prima qualità riguarda proprio questo aspetto: un buon tema deve poter essere letto con piacere e con interesse, deve catturare l’attenzione del lettore-correttore "costringendolo", in un certo senso, a procedere nella lettura fino alle ultime righe.
Le tecniche per ottenere questo risultato sono molteplici e legate in gran parte allo stile personale di ciascuno di noi, ma qualche suggerimento può essere utile.
L’apertura del tema è decisiva: d’altronde proviamo a pensare a come ci comportiamo a nostra volta di fronte ad un articolo di giornale o ad un saggio di una rivista; in genere se le prime righe di un testo ci incuriosiscono siamo indotti a procedere nella lettura, al contrario se le prime battute risultano sciatte o scontate è molto più probabile che abbandoniamo la lettura (se – per qualche motivo – siamo costretti a leggere il testo lo facciamo con poco interesse indipendentemente dalla bontà del testo stesso).
Non fate però l’errore di stare fermi di fronte al foglio bianco in attesa di trovare l’incipit adatto: potreste correre il rischio di perdere tempo prezioso!
Potete scrivere l’apertura del tema anche in un secondo momento, per esempio quando l’ansia è un po’ diminuita o quando siete entrati mentalmente dentro l’argomento. L’importante è non dimenticare questa regola importantissima.
Un tema ben costruito dovrebbe permettere al lettore di seguire agevolmente il ragionamento che chi scrive cerca di sviluppare.
L’apertura dovrebbe proporre in modo chiaro ed esplicito la tesi che intendete sostenere nel corso del tema: per esempio se – in una tema sul problema della riforma dei cicli – volete sostenere che la riforma fornisce una buona risposta alla esigenza di dare continuità al sistema formativo di base potete esplicitarlo subito.
A questo punto potete passare ad esaminare alcuni aspetti specifici, non dimenticandovi che avete aperto il testo con un chiaro riferimento al tema della continuità: di tanto in tanto dovreste quindi ricordare (a voi stessi, oltre che al lettore) che le osservazioni che proponete sono finalizzate ad evidenziare questo aspetto della riforma.
Se articolate il tema secondo questo schema dovete però prestare molta attenzione ad un meccanismo psicologico che, in questi casi, scatta in chi legge: se il vostro lettore non concorda con la vostra tesi potrebbe essere portato a sottovalutare le vostre "prove" oppure a leggere il testo in modo eccessivamente critico.
Per attenuare questo rischio potete proporre ed esaminare anche punti di vista diversi: questa tecnica è molto utile, perché, in modo indiretto, fa intendere al lettore che voi conoscete sufficientemente l’argomento e le diverse posizioni sul problema.
La conclusione è altrettanto importante quanto l’apertura, anche se ha una funzione completamente diversa nei confronti del lettore: l’incipit dovrebbe catturarne l’attenzione mentre le ultime battute dovrebbero "ricapitolare" i diversi punti dello svolgimento mettendo in evidenza la ragionevolezza dell’assunto iniziale.
Ad un tema ben costruito e che cattura l’attenzione del lettore si può anche perdonare un piccolo errore grammaticale, mentre un tema scialbo potrebbe essere scartato anche se ineccepibile dal punto di vista grammaticale e sintattico.