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Come si giudica una scuola? Male se gli allievi sono obesi e si drogano

Obesità, gravidanze, droga e criminalità: anche questi parametri possono influire sul giudizio delle scuole. Almeno in Gran Bretagna, dove l’ Ofsted (l’Organismo preposto alla valutazione delle scuole) ha annunciato 18 nuovi fattori di studio degli allievi per dire se un istituto lavora bene.
In base all’innovativo piano messo a punto dal Dipartimento per i bambini, le scuole e le famiglie, intitolato “Indicatori del contributo delle scuole per il benessere degli studenti”, gli ispettori inglesi verificheranno se negli istituti vi sono casi di bullismo, devianza e abbandono. Ma anche, ed è questa la novità più clamorosa, che succede ai ragazzi una volta usciti da scuola andando ad intrufolarsi su aspetti prettamente personali che poco hanno a che fare con il sistema scolastico: come le gravidanze tra le studentesse e la percentuale di obesità tra tutti gli iscritti.
L’iniziativa rientrerebbe nel Piano per i bambini presentato a dicembre dal ministro per l’Istruzione Ed Balls, volto a rafforzare la campagna ‘Every child matter’, avviata fin dal 2004 dal governo di Londra, per garantire salute, sicurezza, divertimento e rendimento scolastico ai ragazzi.
Decisamente negative le reazioni degli addetti ai lavori: il progetto è stato giudicato una “pazzia” dalla maggior parte degli insegnanti del Regno Unito, che accusano il governo di voler affidare alle scuole il compito di risolvere problemi sociali su cui non possono avere il controllo.
Ma l’allarmismo del Ministero d’oltremanica non sembrerebbe del tutto infondato: il Regno Unito detiene il più alto tasso d’Europa di casi di gravidanza tra le teenager e negli ultima anni ha fatto registrare un sempre maggiore consumo di droga tra gli adolescenti. Una ricerca condotta lo scorso anno in Inghilterra tra 115.000 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 15 anni ha rivelato che uno su sette ha fatto uso di stupefacenti. Quanto però la scuola fosse responsabile o, peggio ancora debba “pagare”, per questo crescendo di dati è tutto da capire.

Alessandro Giuliani

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