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Compiti a casa, il genitore che aiuta il figlio lo danneggia: ostacola il suo sviluppo

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Aiutare troppo i figli a fare i compiti nuoce al loro sviluppo. Di contro, incoraggiare le attività autonome dei giovani li fa diventare più tenaci. È quanto risulta da uno studio delle Università della Finlandia orientale e di Jyväskylä, pubblicato il 9 maggio.

La ricerca

Nella ricerca sono stati presi in considerazione i bimbi che frequentano la primaria dal secondo al quarto anno Dunque, il consiglio più semplice per i genitori è di non far finta di tornare sui banchi di scuola con la scusa di far fare ai più piccoli temi od operazioni matematiche.

Dai risultati della ricerca è emerso che più le mamme davano ai figli opportunità per lavorare da soli per i compiti a casa, più il bambino diventava tenace per raggiungere il risultato.

Il parere dell’esperto accademico

Secondo Jaana Viljaranta, docente che insegna dell’Università della Finlandia orientale, a proposito di questi risultati, “una possibile spiegazione è legata al fatto che quando la madre dà al bambino l’opportunità di fare i compiti autonomamente, la mamma invia anche un messaggio a dimostrazione che crede nelle sue capacità”.

I pericoli sul lungo periodo

Al contrario, un’assistenza concreta per i compiti da fare casa (specialmente se non è richiesta dal bambino) può inviare il messaggio opposto, e che quindi la madre non crede nella capacità del figlio di fare i compiti.

Morale, anche se l’”aiutino” è sicuramente permesso, sostituirsi ai figli produce effetti di dipendenza dal genitore (in generale dall’altro). Effetti che, alla lunga, possono incidere sullo sviluppo di una forma mentis che il giovane rischia di introiettare per tutta la vita.