Non mi stupisco dei contenuti dell’articolo “Voto di condotta, la severità può attendere: per ora solo annunci, ma già partono le proteste“.
Né, peraltro, voglio credere che sia stata la classica tempesta nel bicchiere d’acqua o la montagna che partorisce il topolino. Chissà, forse un giorno si arriverà anche a realizzare quanto teorizzato, ma la mia esperienza d’insegnante m’insegna (scusate il gioco di parole) che i garanti più efficaci della serietà scolastica sono la scuola stessa e la famiglia.
Se queste due agenzie educative sono efficaci allora le cose funzionano: se la scuola è rigorosa sui banchi e la famiglia lo è fra le pareti domestiche, allora la missione istruttivo-educativa riesce, ma se anche una sola delle due non è all’altezza allora tale missione fallisce.
Sì, perché se lo studente “cazziato” a scuola è spalleggiato in famiglia sa che la spunta; viceversa se la famiglia si sforza di educarlo “comme il faut” ma è la scuola a spalleggiarlo, idem.
Occorre che il tanto decantato patto educativo sia veramente tale. E per fortuna a volte lo è.
Daniele Orla
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