Erano “truccati” i concorsi per diventare volontario in ferma prefissata di 4 anni (VFP4) che consentono di accedere alle forze armate e di polizia: lo ha accertato il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Napoli, coordinato dalla Procura, che il 17 ottobre ha notificato 14 delle 15 misure cautelari, una delle quali in carcere.
Tra i destinatari delle misure cautelari, riferisce l’agenzia Ansa, vi è anche un generale dell’Esercito in pensione, L.M., titolare di una scuola di formazione, coinvolta nell’inchiesta, che è stato posto agli arresti domiciliari.
Secondo l’accusa, gli studenti che partecipavano ai corsi preparazione nelle scuole abilitate venivano contattati da intermediari che proponevano loro la compravendita, a circa 15 mila euro, delle risposte ai quiz grazie alle quali potevano superare il concorso per volontario “speciale”.
Il sistema della truffa prevedeva la consegna delle risposte il giorno prima del concorso oppure veniva insegnato ai candidati come utilizzare un complicato algoritmo grazie al quale, inserendo dei dati in input, si poteva ottenere la risposta al quiz in output.
Uno dei 15 destinatari delle misure cautelari emesse dal Gip di Napoli, è un ingegnere che attualmente si trova all’estero.
Tra i destinatari figura anche un dipendente civile del ministero della Difesa che ricopre anche una carica sindacale (è lui l’indagato finito in carcere), quattro militari dell’Esercito, uno della capitaneria di Porto, due ex volontari dell’Esercito, un ispettore in congedo della Guardia di Finanza, un colonnello, il titolare di una scuola di formazione, e altre due persone. Oltre che il generale in pensione.
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