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Concorso dirigenti tecnici, troppo basso il numero di ispettori in riferimento al numero delle scuole. In Europa è tutta un’altra storia.

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La qualità di un sistema educativo si misura non solo attraverso i risultati ottenuti dagli studenti, ma anche tramite la capacità di monitorare, valutare e supportare costantemente le scuole. In questa prospettiva, il corpo ispettivo riveste un ruolo centrale, poiché assicura che le istituzioni scolastiche rispettino standard di qualità, promuovano l’innovazione e contrastino fenomeni distorsivi come i diplomifici. Tuttavia, l’Italia, con oltre 8.000 istituzioni scolastiche, affronta una situazione critica: il corpo ispettivo è numericamente insufficiente e strutturalmente debole, una condizione che limita fortemente la capacità di supervisione e intervento.

Numeri troppo bassi di ispettori

Il recente concorso per il reclutamento di 146 nuovi ispettori, promosso dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, bandito con DD 2269 del 9 dicembre 2024, rappresenta un passo importante per affrontare questa carenza. Tuttavia, lo stesso Ministro ha pubblicamente riconosciuto che l’Italia necessiterebbe di almeno 500 ispettori per garantire una copertura adeguata alle esigenze del sistema scolastico nazionale. Questa dichiarazione sottolinea la consapevolezza istituzionale del problema e la necessità di agire con maggiore incisività.

I numeri di altri Paesi europei

I numeri, in un contesto ispettivo, non sono un aspetto secondario. La consistenza del corpo ispettivo incide direttamente sulla frequenza e sulla qualità delle ispezioni, elementi indispensabili per mantenere un monitoraggio costante e approfondito. Paesi come l’Inghilterra, la Francia e i Paesi Bassi hanno compreso da tempo l’importanza di un corpo ispettivo numeroso e ben distribuito. In Inghilterra, ad esempio, l’Office for Standards in Education (Ofsted) conta circa 1.760 ispettori tra full-time e part-time, con una copertura tale da garantire ispezioni regolari e capillari. La Francia dispone di circa 1.500 ispettori, mentre i Paesi Bassi, pur avendo un numero di scuole significativamente inferiore rispetto all’Italia, contano su 480 ispettori.

In questo quadro, l’Italia si colloca in una posizione estremamente svantaggiata. Anche con l’aggiunta dei 146 nuovi ispettori previsti dal recente concorso, l’organico raggiungerebbe solo 166 unità, una cifra lontanissima dai parametri europei e, soprattutto, insufficiente per un sistema educativo complesso come quello italiano. Con oltre 8.000 scuole da monitorare, l’Italia avrebbe bisogno di almeno 500 ispettori, come indicato dal Ministro Valditara.

Le criticità del sistema scolastico italiano

Le criticità del sistema scolastico italiano si concentrano nel fatto che l’Italia ha, tra nord e sud del Paese, ma anche tra aree diverse del nord, un divario socio-economico evidente che si riverbera sull’istruzione e più in generale su tutto il sistema educativo nazionale.

Altra criticità è quella del proliferare di numerosi diplomifici e non ultimo il gravissimo problema del proliferare dei titoli falsi che spesso finiscono, impunemente nei curricula dei docenti precari, ma anche dei docenti di ruolo.

Con un numero così esiguo di ispettori ( dopo il concorso saranno solamente 166 dirigenti tecnici), è inevitabile che molte scuole rimangano prive di questo supporto essenziale e che la lotta ai diplomifici o alla speculazione dei titoli falsi, diventerà sempre più compelssa per non dire impossibile.

Ampliamento numerico degli ispettori

L’ampliamento del corpo ispettivo italiano non è un lusso, ma una necessità per garantire il buon funzionamento del sistema scolastico e per affrontare le sfide specifiche del nostro paese. I numeri, in questo caso, giocano un ruolo fondamentale: con soli 166 ispettori (includendo i 146 in fase di reclutamento), l’Italia non può garantire un monitoraggio efficace delle oltre 8.000 scuole presenti sul territorio. L’obiettivo di raggiungere almeno 500 ispettori, come indicato dal Ministro Valditara, rappresenta il minimo indispensabile per allinearsi ai parametri europei e per assicurare una supervisione adeguata.

Un corpo ispettivo rafforzato, adeguatamente formato e dotato di risorse sufficienti, non solo migliorerebbe la qualità dell’istruzione, ma avrebbe anche un impatto positivo sulla fiducia nel sistema scolastico italiano. È tempo che l’Italia affronti con decisione questa sfida, riconoscendo l’importanza strategica degli ispettori per il futuro dell’istruzione e del paese.