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Concorso scuola. Sinopoli: si torni ai percorsi abilitanti

Perché iniziare i concorsi solo dalle Stem? “Uno spot legato al Pnrr“. Lo ha dichiarato il segretario nazionale di Flc Cgil Francesco Sinopoli, in occasione del nuovo appuntamento della Tecnica della Scuola Live, con la partecipazione anche di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp) e Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola.

Rivedi la diretta

Testo Decreto legge n. 73 del 25 maggio 2021 (Sostegni Bis)

“Un’iniziativa che peraltro riguarda pochi posti – continua il segretario -perché la ragioneria generale sta facendo le barricate come sempre. La questione vera è: fare un investimento sui percorsi abilitanti a regime, iniziando subito con una operazione semplificata di reclutamento, un percorso di formazione e procedure abilitanti, superarle è stato un fallimento. Bisogna ripartire da un intervento mirato, immediato e facilmente attuabile perché basterebbe allargare alla seconda fascia Gps ed eliminare il requisito dei tre anni“.

E a seguire il segretario vibra una stilettata ai danni del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, contestandogli di avere tradito il Patto per la scuola con quanto disposto nel Decreto Sostegni bis, ormai in Gazzetta Ufficiale: “Bisogna capire qui chi fa il Ministro dell’Istruzione, perché se il Ministro dell’Istruzione è il Ministro del Tesoro, allora ci dicessero che dobbiamo discutere col Ministro del Tesoro; o se il Ministro è a Palazzo Chigi, allora discutiamo a Palazzo Chigi, però con chi decide di complicare ancora una volta l’avvio dell’anno scolastico”.

La mobilitazione

E annuncia una manifestazione unitaria imminente: “Le cose anticipate da Bianchi erano chiare. Si è parlato di fatto di un percorso abilitante basato sulla formazione, noi su quello abbiamo siglato il patto. Adesso noi andremo in piazza a rivendicare che il decreto venga modificato. C’è una responsabilità delle forza politiche. Adesso bisogna muoversi, vale su quello e anche sul rinnovo del contratto perché nel patto c’è scritto che ci sono soldi in più ed è uno dei problemi principali quanto viene remunerata questa professione”.

“Un accordo di massima o un preciso impegno?” Chiede il direttore Giuliani riguardo al Patto per la scuola. Il segretario chiarisce: “Noi abbiamo un impegno che va mantenuto a tradurre con confronti specifici 21 punti tra cui il reclutamento, il sistema di formazione permanente per tutto il personale della scuola, l’investimento sul tempo scuola, e altro. Ma adesso abbiamo una priorità: noi pensiamo che quella intrapresa non sia la strada migliore per iniziare l’anno scolastico e andremo in piazza per dirlo”.

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Redazione

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