Home Attualità Continua “Schools for future”, contro la Dad

Continua “Schools for future”, contro la Dad

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Molti studenti continuano la protesta contro la didattica a distanza e per il ritorno a scuola, appoggiati in questo anche dai loro professori. 

In prima linea il Comitato Priorità alla scuola che si batte per le lezioni in presenza:  «Noi riteniamo che non si possa fare  lezione a distanza a lungo: si può apprendere qualcosa ma l’istruzione è un confronto collettivo, seguire in classe e tutt’altra cosa. Per noi la didattica a distanza può essere un modo di stare fermi quando la didattica frontale è infattibile ma vogliamo garanzie che il prima possibile rientreremo in presenza, vogliamo tornare a fare scuola come è sempre stata pensata, la forza della scuola è la presenza». 

Ma non solo, sono tanti gli studenti che temono di affrontare gli esami di stato con una preparazione approssimata: «Noi ancora non sappiamo come sarà la maturità e ci preoccupa un altro possibile stop nella seconda metà dell’anno scolastico».

Intanto alcuni ragazzini della secondaria di secondo grado hanno deciso di manifestare ogni venerdì, mentre a Milano ogni domenica nei parchi di prossimità  genitori e figli faranno lezioni all’aperto, leggendo testi e commentandoli. Altri studenti hanno invece preferito manifestare davanti al Palazzo della Regione Lombardia anziché davanti alle scuole. Circa una cinquantina di ragazzi si sono radunati per segnalare l’incongruenza della scelta di chiudere la scuola a fronte di altre attività giudicate meno essenziali che rimangono aperte.

Stesso discorso anche a Firenze dove alcuni studenti hanno risposto all’appello di “Schools for Future”, l’iniziativa nata per ribadire la priorità dell’insegnamento in presenza, seguiti dalla loro prof che davanti a un Istituto farà lezione di 

di fisica ai suoi alunni. Una protesta pacifica è quella che hanno in mente i ragazzi, praticando la Dad davanti alle scuole chiuse, così da richiamare l’attenzione degli organi di Governo e convincerli a lavorare per tornare alla completa riapertura allo scadere dell’ultimo Dpcm (3 dicembre prossimo). 

L’iniziativa starebbe ricevendo numerose adesioni, soprattutto nelle grandi città.