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Contratti pubblici: mancano ancora gli atti di indirizzo

All’indomani della sottoscrizione del protocollo di intesa sui contratti del pubblico impiego fra Governo e sindacati pareva che l’emanazione degli atti di indirizzo necessari per l’avvio delle trattative fosse questione di giorni.
Lo stesso Ministro della Funzione Pubblica aveva rassicurato tutti dichiarando che nella prima riunione del Consiglio dei Ministri sarebbero stati approvati i primi atti.
Da allora le riunioni di Governo sono state parecchie, ma senza nessun risultato.
A questo punto (ci stiamo avviando a grandi passi verso la pausa estiva) è davvero difficile pensare che i tavoli contrattuali possano aprirsi prima di settembre.
Di questo sono ormai consapevoli anche le organizzazioni sindacali che proprio in queste ore hanno diramato un documento che richiama anche un passaggio del DPEF approvato di recente dal Governo: “Nel DPEF – scrivono Cgil-Flc, Cislscuola e Uilscuola – si afferma che occorre concludere i contratti di lavoro, ma senza dare precise indicazioni e soprattutto ignorando completamente il capitolo risorse economiche”.      
La stessa Conferenza Stato-Regioni non ha tuttora dato certezze per l’applicazione dell’accordo a tutte le Amministrazioni a finanza propria (regioni, sanità, autonomie locali, università, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, ricerca) e questo è motivo di ulteriore preoccupazione.
Sembra che il “gioco” del Governo sia quello di rimandare l’avvio delle trattative il più possibile in là nel tempo sia per convogliare sui contratti pubblici qualche ulteriore risorsa reperita con la legge finanziaria del 2006, sia per arrivare alla firma dei contratti dei diversi comparti in piena campagna elettorale, nel tentativo di incassare l’apprezzamento di 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici.
Ma i sindacati non ci stanno e nel comunicato dichiarano che “se entro il mese di luglio il Governo non assumerà tutte le iniziative necessarie per il rispetto dell’accordo del 27 maggio ad iniziare dall’avvio di tutti i tavoli contrattuali, a settembre decideranno la ripresa della mobilitazione anche finalizzata ad ottenere le risorse necessarie per la prossima stagione contrattuale 2006/2009”.
In altre parole: non solo il Governo non riceverà nessun ringraziamento, ma dovrà anche prepararsi a far fronte alle richieste per il prossimo quadriennio.
 
Reginaldo Palermo

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