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Coordinamento tra Miur, ordini professionali, e Facoltà

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In una conferenza tra il Miur, i Presidenti degli Ordini e dei Collegi professionali e i Presidenti delle Conferenze dei Presidi delle Facoltà, alla presenza del ministro Moratti, il sottosegretario Miur con delega alla ricerca scientifica e tecnologica, avv. Maria Grazia Siliquini, ha reso noto l’intendimento del Governo di coordinare, in maniera istituzionale e permanente, le Università e gli Ordini professionali.

Dichiara la Siliquini: "In vista della riforma del D.P.R. 328, intendiamo operare secondo un progetto organico il più possibile condiviso dalle categorie interessate e concertato con gli altri soggetti istituzionali competenti. Penso ad un importante raccordo che comporterà ottimi risultati relativamente alla progettazione dei percorsi formativi in termini aderenti alle esigenze delle professioni, alla possibilità di tirocini a rilevante valenza formativa negli studi professionali, alla valutazione delle problematiche esistenti in materia di competenze e di figure professionali , all’esigenza di un monitoraggio condiviso dalle Professioni e dalle Facoltà, all’individuazione di linee guida per determinare criteri omogenei per il riconoscimento dei titoli dall’Europa e dall’Estero".

E’ evidente la volontà del Governo di "modificare il sistema di accesso alle professioni intellettuali, intervenendo sul D.P.R. 328/2001 e sugli esami di Stato, che necessitano di una disciplina organica coerente con la riforma universitaria e con le esigenze delle professioni".

A causa della riforma universitaria, non esiste più una corrispondenza biunivoca tra corsi di laurea e professioni intraprese, nel senso che da un singolo corso universitario si può accedere a più professioni e, viceversa, è consentito l’accesso ad una professione, provenendo da differenti corsi di laurea. "L’esame di Stato – afferma ancora la Siliquini – non può essere solo una pura verifica della formazione universitaria, peraltro già certificata, ma deve consentire la valutazione di conoscenze, competenze ed abilità professionali".

Manca, inoltre, omogeneità di gestione degli esami di accesso alle professioni, pur in aree limitrofe ed omogenee.

Ciò determina quel fenomeno che la Siliquini definisce "il turismo degli esami di Stato".
In altri termini, i candidati si spostano in aree geografiche mirate per superare più agevolmente lo scoglio degli esami.
Conclude il Sottosegretario: "Il nostro progetto comprende una serie di provvedimenti legislativi per modificare gli esami di Stato e le modalità di accesso a tutte le professioni che sono regolate dal D.P.R. 328/2001 ed, inoltre, a quelle che non sono state ancora regolamentate di giornalista, tecnologo alimentare, statistico e consulente del lavoro. Il regolamento 328 è stato un provvedimento importante e necessario, all’epoca idoneo per consentire ai nuovi laureati l’inserimento in ambiti professionali: ora si apre una seconda fase di verifica che va effettuata partendo dalle necessità delle professioni, affinché tutte abbiano un futuro di sviluppo nell’interesse dei cittadini e per il benessere economico del Paese."