Home I lettori ci scrivono Coronavirus, la didattica a distanza non potrà mai sostituire la “vera” scuola

Coronavirus, la didattica a distanza non potrà mai sostituire la “vera” scuola

CONDIVIDI

Mi permetto di osservare che la didattica a distanza– forse lunica possibile in questo momento di inattesa emergenza – non potrà mai sostituirsi al luogo fisicodella scuola, fatto di persone e di relazioni umane.

Non vorrei essere frainteso: ritengo utilissimi tutti gli strumenti tecnologici che già utilizziamo ampiamente e dei quali la nostra comunità scolastica può usufruire da tempo, ma tali strumenti a mio parere possono essere solo di appoggioalla didattica, soprattutto in questo momento di emergenza.

Forse sono più sensibile al tema, perché uno strumento musicale non si può insegnare online e perché mio figlio – che non vede più le sue maestre della primaria – pur avendo ricevuto indicazioni finalizzate a impedire che le sue giornate a casa siano vissute come un tempo vuoto dalla didattica, giorno dopo giorno sta ugualmente perdendo il contatto umanocon le sue insegnanti e con la sua comunità scolastica”.

E non penso che i bambini della primaria siano molto diversi dai nostri studenti.

Vi ringrazio di cuore, perché insieme a voi sto trovando anchio le modalità più consone per affrontare al meglio questa forzata sospensione, e vorrei ringraziare anche la nostra Dirigente, che ci sprona a mantenere viva la nostra comunità scolastica, scusandomi per la mia scarsa positività in questo momento difficile per il nostro amato paese.

Ma mi permetto di dissentire con lU.S.R. Emilia-Romagna quando scrive (in La questione della formazione del personale scolastico) che Questo tempo! E questo spazio! Sono opportunità ragionevoli, per il personale scolastico, di ri-pensamento della propria competenza professionale, perché ritengo che il personale scolastico, già in continua auto-formazione, non debba essere necessariamente chiamato a ri-pensarele proprie competenze nella direzione di una scuola sempre più “digitale”.

Penso invece che la tecnologia nella scuola dovrebbe rimanere il più possibile in disparte” e “al serviziodellinsegnamento, mentre ritengo che lo Stato dovrebbe investire maggiori risorse economiche per rendere le scuole luoghi fisici” più accoglienti e più funzionali.

Vi saluto con la speranza di rivedervi tutti il più presto possibile (a scuola).

Matteo De Angelis