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Covid, 50mila mascherine da smaltire nelle scuole umbre: continuavano a riceverle nonostante nessuno le usasse

Mentre ancora non si sa se alla riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2022/2023 ci sarà ancora l’obbligo di indossare la mascherina per contrastare il Covid-19 arriva un grido di allarme da parte di alcuni dirigenti scolastici umbri proprio a proposito dei dispositivi di protezione individuale inviati nelle scuole.

La denuncia è stata riportata da Il Fatto Quotidiano. A farsi portavoce per portare attenzione al problema è stato Andrea Guerrieri, assessore ai servizi sociali e alle politiche giovanili del Comune San Giustino, diecimila abitanti nel cuore dell’Umbria. Qui si è verificato qualcosa di increscioso.

Le tanto odiate mascherine “mutanda”

Negli scorsi mesi, infatti, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, qui come ovviamente altrove, ha continuato imperterrito a inviare mascherine negli istituti scolastici anche se nessun alunno le usava. Si tratta delle cosiddette “mascherine mutanda”, da molti giudicate scomode, maleodoranti e poco adatte alla conformazione del viso dei più piccoli. La maggior parte delle famiglie ha così deciso di comprare da sé le mascherine per i propri figli.

“Abbiamo cinquantamila mascherine mandate alle scuole dallo Stato mai utilizzate da smaltire. Che dobbiamo farcene?”, questa la domanda di Guerrieri. Proprio all’amministrazione comunale sono arrivate le lamentele dei dirigenti scolastici della zona, che brancolano nel buio.

Spreco di soldi e danno ecologico

Purtroppo nessuno si è mai accorto del fatto che le mascherine che arrivavano non venissero usate. La conseguenza? Queste si sono così accumulate sempre più. Il numero di pacchi di mascherine inutilizzate è adesso abbastanza “ingombrante”. Resta da vedere anche cosa succederà adesso: nel caso in cui venga abolito l’obbligo di mascherina a scuola si dovrà capire come smaltirle. E se, invece, nel caso contrario continuassero ancora ad arrivare?

Il membro della giunta comunale di San Giustino non vuole assolutamente buttarle: “Abbiamo cento scatoloni circa e non sappiamo che farcene. Cerchiamo qualcuno del mondo del volontariato o altri che possano prenderle ma abbiamo compreso che non sarà facile darle tutte a loro”.

Guerrieri ha usato parole forti per esprimere il suo disappunto di fronte a quello che si è rivelato un enorme spreco di soldi pubblici e alle conseguenze che potrebbero esserci a livello ambientale: “Ora se dovremo buttare queste mascherine ci troveremo di fronte ad un’enorme sconfitta. Lo Stato ci costringe ad uno spreco di beni e di denaro pubblico allucinante. Non solo. Nessuno ha pensato al danno ecologico che si è fatto in questo modo. È una follia”.

“Noi cercheremo fin all’ultimo una soluzione perché ci piange il cuore vedere buttati i soldi della gente, i soldi di ciascuno di noi”, ha concluso con rabbia l’assessore.

Redazione

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