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Covid, Draghi: persi anni di scuola, non mesi. In classe fino a luglio per recuperare? Non è così semplice

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Durante il primo Consiglio dei ministri del governo targato Mario Draghi, nel giorno del giuramento dei nuovi titolari dell’esecutivo, si è parlato anche di scuola e di recupero del tempo perduto per via del Covid attraverso un investimento sulla cultura e l’accelerazione dei vaccini: “Vi ricordo che l’ultimo governo ha visto migliaia di morti, perdite di anni di scuola, perché sono anni persi“, ha scritto l’Adnkronos riportando le dichiarazioni del neo presidente del Consiglio nel descrivere i danni che la pandemia ha determinato all’Italia.

Vaccini subito

Il professor Mario Draghi ha quindi aggiunto che “l’economia soffre, serve un impatto culturale e sociale, questo è il nostro programma: innanzi tutto la sfida alla pandemia, con una accelerazione della campagna vaccinale”.

Le parole di Draghi sono state confermata, al termine del CdM del 13 febbraio, dalla ministra per le Disabilità Erika Stefani.

“Il professor Draghi – ha detto la leghista – è stato subito molto pragmatico, ha fatto un grande invito all’unità perchè è stato un anno disastroso che ha creato veramente dei gravi problemi e una sofferenza a livello economico”.

Il premier ha quindi “detto che la priorità è il piano vaccinale e che dobbiamo ancora affrontare l’emergenza sanitaria, dopo di che, ha aggiunto, dobbiamo guardare al futuro”.

Le parole del premier, quindi, sembrerebbero confermare l’intenzione di puntare forte sulle vaccinazioni immediate della popolazione, a partire dai cittadini, come i medici, gli infermieri e gli insegnanti, che operano in settori basilari di servizio pubblico.

Ma si intravede anche la volontà di prolungare l’anno scolastico, secondo alcuni addirittura fino a luglio, così come era trapelato nei giorni scorsi, a seguito dei colloqui tenuti dal presidente incaricato con i vari partiti politici.

Condizionatori d’aria nelle sedi scolastiche?

Una eventualità, quella di posticipare l’anno scolastico, che però il premier – come il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – farebbe bene a valutare sino in fondo.

Rimane infatti indispensabile dotare le aule di decine di migliaia di istituti di condizionatori d’aria. E il tempo per farlo, ma anche i fondi, risulta davvero poco.

Maturità a luglio inoltrato?

Il presidente del Consiglio farebbe anche bene a valutare gli effetti dello slittamento degli Esami di Stato: mantenendo gli attuali incastri temporali, le classi terminali delle medie e delle superiori, infatti, dovrebbero fare a meno dei loro docenti impegnati nelle prove d’esame.

Spostare gli esami di licenza media e la maturità, invece, a luglio inoltrato comporterebbe ancora più problemi.

Limiti contrattuali

Senza dimenticare che cambiare in corsa l’anno scolastico comporterebbe più di una difficoltà di carattere contrattuale.

Ad iniziare dalla fruizione delle ferie annuali (per i docenti di ruolo da più di tre anni pari a 32 più 4 giorni) che tra gli insegnanti vanno obbligatoriamente fruite entro il 31 agosto di ogni anno.