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Custodie romane occupate: il Comune sta decidendo per lo sgombero, ma l’Associazione nazionale portieri e custodi minaccia ricorsi

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Si avvia verso una soluzione il caso delle custodie delle scuole romane utilizzate non del tutto legittimamente da ex custodi ma assai più spesso da loro eredi, o parenti più o meno lontani.

Proprio nei giorni scorsi il sindaco di Roma Gualtieri ha annunciato che ormai tutto e pronto per restituire alle scuole almeno il 75% dei locali attualmente occupati abusivamente.
Si tratta di circa 370 alloggi, gli altri 130 sono utilizzati da persone invalide o disabili o da ultrasessantacinquenni o soggetti che non dispongono comunque di altra soluzione abitativa.
La notizia è stata comunicata dal consigliere delegato all’edilizia scolastica Daniele Parrucci che ha incontrato una rappresentanza dei dirigenti scolastici dell’ANP, tra cui Cristina Costarelli, presidente Anp Lazio, e Mario Rusconi, presidente Anp Roma.

Intanto Mario Giordano, conduttore di Fuori dal Coro su Rete 4, ha riproposto una nuova inchiesta sulla vicenda inviando alcuni giornalisti nelle scuole dove ci sono custodie occupate.
Lo spettacolo è a dir poco disarmante anche sotto il profilo della sicurezza.
Nella trasmissione si vedono gli spazi esterni alle custodie (ma interni al recinto della scuola) occupati da cumuli di “masserizie” in disuso (vecchie lavatrici, divani, sedie, tavoli e non solo). In alcuni casi si tratta di spazi confinanti con i cortili delle scuole.
Un caso è quasi incredibile: intervistata dalla giornalista di Rete 4, una “occupante” ammette tranquillamente che per accedere al “proprio” alloggio entra  attraverso uno dei cancelli della scuola.
E pare che questa non sia una eccezione, tanto che alcuni presidi ammettono che negli spazi delle loro scuole circolano pressoché indisturbate persone estranee che non ne hanno titolo.
Insomma: proprio nella scuola, che dovrebbe essere presidio di legalità per antonomasia, la legge sembra poco rispettata o comunque interpretata in modo quanto meno discutibile.
Ovviamente non tutto filerà liscio.
Dichiara per esempio Mario Rusconi a Roma Today: “Per la verità la delibera comunale dev’essere ancora approvata in consiglio, ma noi ci fidiamo di quello che ci ha detto Gualtieri che ci ha assicurato che i tempi saranno brevi. I problemi saranno altri, cioè eventuali ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, alla magistratura penale”.

E, sempre secondo Roma Today  c’è anche una presa di posizione della Associazione Nazionale portieri  custodi: “Andremo in Campidoglio – annuncia Giuseppe Polimeni, presidente della Associazione – qualora non venga proposto e approvato un emendamento al regolamento in cui si abbassa la percentuale di invalidità per i figli degli ex custodi e si includono tra i salvabili quei figli, non disabili, ma con redditi molto bassi. A loro va dato tempo due anni perché si trovi una soluzione alternativa, non può esserci sgombero”. 

“Quello che stupisce – ripete da giorni Rusconi – è il silenzio dei sindacati: le scuole hanno bisogno di spazi per attivare progetti e laboratori, ma in molte scuole i locali non sono disponibili perchè sono usati da ex-custodi che non hanno alcun titolo per starci”
Insomma la battaglia vera inizia adesso.